Addio a Vaccarella il Preside Volante che piaceva a Ferrari. Il ricordo di Piero

Nino Vaccarella ascolta i consigli di Mauro Forghieri alla 24 ore di Le Mans del 1964 (Photo by Rainer Schlegelmilch)

Addio a Nino Vaccarella, il “preside volante”. Il grande pilota siciliano aveva 88 anni. Tra le sue vittorie anche una 24 Ore di Le Mans e una 12 Ore di Sebring. Ma Nini è stato soprattutto il re della Targa Florio.

Per la sicilia è stato una specie di Ayrton Senna. Un eroe. La gente scriveva il suo nome sui muretti dove passava la Targa Florio, scendeva in strada per vederelo sfrecciare e vincere. Tre vittorie, due terzi posti nella sua storia d’amore infinita con una gara unica nel suo genere e ormai irripetibile.

Alla morte del padre decise insieme alla sorella di gestire l’Istituto scolastico della famiglia. da lì il soprannome di Preside Volante. Perchè prima di mettersi al volante c’era una scuola da mandare avanti. Chissà dove sarebbe arrivato senza l’impegno scolastico.

Per Enzo Ferrari era il pilota perfetto per le vetture Sport e il suo albo d’oro conferma come il Grande Vecchio ci avesse visto giusto . Oltre alla Targa Florio ha vinto alla 100 km del Nurburgring, alla 12 ore di Sebring, alla 24 Ore di Le Mans e alla 1.000 Km di Monza. E’ stato anche l’ultimo pilota italiano a vincere, nel 1964, la 24 ore di Le Mans al volante di una Ferrari insieme al francese Jean Guichet. Una vittoria che non festeggiò del tutto per correre a Orly a imbarcarsi su unaereo per non perdere le lezioni del lunedì mattina…

“Un pilota che con le sue imprese ha fatto onore alla Ferrari ma, soprattutto, un vero gentleman driver”. Così, Piero Ferrari ha ricordato Nino Vaccarella.

“Il suo nome mi porta invariabilmente a pensare alla Targa Florio, la sua gara di casa, anche se il suo talento lo portò a vincere in tante, prestigiose gare. Non ho mai avuto il piacere di vederlo correre sulle strade delle Madonie mentre lo ricordo provare a Fiorano una 312 P e fare un tempo che, allora, era il primato della pista per quel modello. Lo rividi sempre a Fiorano in occasione delle celebrazioni per i sessant’anni del Cavallino Rampante, quando guidò l’Auto Avio 815, la prima vettura costruita da mio padre: una bella giornata per ricordare insieme tante vittorie e tante gioie vissute con le nostre automobili”.

Nato a Palermo il 4 marzo 1933, si innamorà dell’automobilismo da ragazzo, assistendo ad alcune edizioni del mitico Giro Automobilistico di Sicilia, voluto da Raimondo Lanza di Trabia con Stefano La Motta e Vincenzo Florio. Laureato in Giurisprudenza nel 1956, inizia subito a lavorare alla gestione della scuola di famiglia, l’Istituto Oriani, dove cominciò anche a insegnare prima di diventarne preside.

Vaccarella aveva cominciato la sua carriera di pilota negli anni Cinquanta, passando dalle gare in salita alle corse in circuito. La sua prima vittoria significativa la ottiene con la Ferrari alla 1.000 km del Nurburgring, nel 1964 (anno in cui la scuderia di Maranello conquista il Mondiale F1 con Surtees), e un mese dopo vince anche la 24 Ore di Le Mans. Nel 1970, con Ignazio Giunti e Mario Andretti, sale sul podio più alto alla 12 ore di Sebring. Alla Targa Florio, la gara che più ha amato, il primo trionfo arriva nel 1965 in coppia con Lorenzo Bandini sulla Ferrari 275P; seguiranno due vittorie con l’Alfa Romeo: nel 1971 in coppia con Toine Hezmans e nel 1975 con Arturo Merzario.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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