BahrainGp istruzioni per l’uso del primo Gp della stagione

Si ricomincia. Sabato (qualifiche alle 16) e domenica (gara alle 17) cominceremo ad avere le idee più chiare sul mondiale che ci aspetta. Un Mondiale di transizione, ma ricco di novità….

Vedi qui le mie previsioni Formula 1 2021: domande e risposte. Gara a Max, mondiale a Lewis. Ferrari a secco?

Si riparte dal Bahrain dove si è gareggiato pochi mesi fa e dove Grosjean ha rischiato la vita. Vediamo le istruzioni per l’uso della pista di Sakhir:

  • Secondo i tecnici Brembo il Bahrain International Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, lo stesso valore di storiche piste come Monza e Spa-Francorchamps e altre più recenti come Baku e Sochi. 
  • L’anno scorso ​si gareggiò a novembre con temperature inferiori rispetto alle edizioni primaverili. La vicinanza con il deserto e il diverso periodo dell’anno produrranno un alto grip meccanico che unito a numerose frenate ad alta energia e a breve distanza tra loro rende difficile lo smaltimento del calore generato in frenata.
  • In ogni giro il piloti di F.1 utilizzano i freni 8 volte per complessivi 15 secondi e 8 decimi: merito principalmente di 3 frenate, di cui due in successione, alle curve 8 e 10, in cui l’impiego supera i 2,7 secondi. Alta è la media delle decelerazioni massime: 4,2 g, identico valore a Monza e Sochi. 
  • Dalla partenza alla bandiera a scacchi i piloti utilizzano i freni oltre 450 volte ed esercitano un carico complessivo sul pedale del freno di oltre 48 tonnellate: in pratica per ogni minuto di gara sono più di 510 kg a persona. D’altro canto in 7 delle 8 frenate la perdita di velocità supera i 130 km/h.
  • Delle 8 frenate del GP Bahrain 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e la restante è light. 
  • La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva perché le auto attuali beneficiano di un rettilineo di 1,1 km: le monoposto si affidano ai freni a 337 km/h e scendono a 83 km/h in soli 122 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,44 secondi esercitando un carico di 172 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,5 g. ​
  • Per la prima gara stagionale in Bahrain, che presenta uno degli asfalti più abrasivi dell’anno, Pirelli ha nominato le tre mescole centrali della gamma P Zero: C2 come White hard, C3 come Yellow medium e C4 come Red soft. Si tratta della stessa nomination della gara di quattro mesi fa, anche se i pneumatici in specifica 2021 presentano una nuova costruzione. Le monoposto di quest’anno, infatti, presentano una downforce ridotta rispetto al 2020, secondo quanto stabilito dai nuovi regolamenti tecnici.
  • Nei test pre-stagione di due settimane fa a Sakhir, i Team hanno provato tutta la gamma P Zero, ma molti hanno preferito concentrarsi sulle tre mescole nominate per questo weekend. Dal momento che il tracciato è stato utilizzato molto recentemente, i Team hanno già molti dati rappresentativi in vista della gara.
  • I pneumatici in specifica 2021 sono stati progettati per aumentare resistenza e durabilità, consentendo di diminuire le pressioni nonostante le mescole siano invariate rispetto al 2020. Nei test disputati a novembre in Bahrain con i pneumatici 2021, la pressione al posteriore era stata ridotta di 0,5 psi, mentre all’anteriore di 1,5 psi. Grazie all’analisi delle telemetrie e alla riduzione della downforce al posteriore, è stato possibile diminuirla di ulteriori 1,5 psi sui pneumatici posteriori nei recenti test in Bahrain. Una scelta confermata anche per la gara.
  • Il numero di set di pneumatici slick disponibili per ciascun pilota rimane invariato rispetto allo scorso anno, nonostante le prime due prove libere nel 2021 saranno di un’ora ciascuna.
  • Anche per il 2021 l’allocazione sarà standard: ciascun pilota avrà a disposizione due set di P Zero White hard, tre set di P Zero Yellow medium e otto set di P Zero Red soft. Le mescole nominate sono già state ufficializzate per tutte le gare.
  • Il gran premio partirà alle 18 locali, dopo il tramonto e con il tracciato illuminato dalle luci artificiali. La temperatura asfalto si abbasserà abbastanza rapidamente nel corso della gara influendo sul comportamento dei pneumatici e, di conseguenza, sulla strategia.
  • L’asfalto è particolarmente abrasivo, dato che è stato realizzato con un alto contenuto di granito: un fattore che aumenta usura e degrado dei pneumatici. Nel 2020, Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto con una strategia medium-medium-hard in una gara interrotta da una bandiera rossa e da diversi periodi di safety car. Max Verstappen (Red Bull) è arrivato 2° con quattro pit stop.
  • Sakhir è un tracciato di media difficoltà per le monoposto che enfatizza soprattutto trazione e frenata rispetto ai carichi laterali.
  • A seconda delle temperature previste durante il Gran Premio e della specifica strategia di gara, ciascun pilota può optare fra sei diverse soluzioni di dischi Brembo anteriori: c’è l’opzione medium cooling con 800 fori, high cooling con 1.250 fori e very high cooling con 1.480 fori. Per ciascuna di queste è disponibile anche l’opzione con lavorazione sul diametro esterno, il cosiddetto “groove”. ​
  • Nel caso del very high cooling i fori sono disposti su 7 diverse file, nell’ipotesi intermedia su 6 file e nella restante su 4 file: misurano 2,5 millimetri di diametro l’uno e vengono realizzati, uno alla volta, da un macchinario di precisione. Per completare i fori di un singolo disco sono necessarie dalle 12 alle 14 ore di lavoro ininterrotto. La tolleranza di lavorazione è di soli 4 centesimi. ​

“A soli quattro mesi dalle due gare in Bahrain e a due settimane dai tre giorni di test pre-season, torniamo a Sakhir per il primo appuntamento stagionale – ha detto Mario Isola, responsabile competizioni di Pirelli – . Durante i test abbiamo visto molti Team concentrarsi sulle mescole nominate per questa gara, ma le condizioni incontrate quindici giorni fa potrebbero non essere completamente rappresentative. I Team hanno dovuto portare avanti programmi diversi nell’unica sessione di test a loro disposizione, mentre in passato la seconda sessione era particolarmente incentrata sui pneumatici. È piuttosto difficile trarre conclusioni nette. Dopo soli pochi mesi dalla fine del campionato 2020 e con nuovi pneumatici e monoposto, la competizione è più aperta rispetto alle precedenti edizioni, considerate anche le caratteristiche del tracciato di Sakhir che in passato hanno dato vita ad un’ampia varietà di strategie e ad alcune interessanti sfide in pista”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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