Ne abbiamo parlato a lungo anche domenica a Race Anatomy: da luglio in poi la Ferrari si è sgonfiata. Dopo la vittoria di Leclerc in Austria il 10 luglio Charles aveva solo 38 punti di distacco da Verstappen e sognava la grande rimonta, naufragata poi in Francia per un suo errore in quella che è stata l’ultima domenica in cui la Ferrari è stata davvero competitiva. Che è successo alla Ferrari?
Il Corriere dello Sport oggi pubblica la tabella che riporto qui sotto e che rende in numeri il tracollo rosso con Leclerc al quarto posto tra i piloti nell’ultima parte della stagione e la Ferrari superata anche dalla Mercedes tra i costruttori.

Dopo l’Austria Verstappen ha vinto 8 gare e Perez una a Singapore. La Ferrari si è accontentata di due pole di Charles e due (una a tavolino in Belgio) di Carlos. Mattia Binotto non vuole chiamarlo un trend negativo. Reputa il distacco accumulato in Messico solo un caso. ” Abbiamo sofferto con la power unit, ma anche di vettura. Siamo mancati di trazione, di bilancio e facevamo fatica a curvare la macchina. Non ho una risposta certa, i fattori sono multipli – ha detto da Maranello – ma lo reputo un caso non un trend. A Singapore dopo la pole non eravamo così lontani anche se Carlos è stato subito eliminato. E anche in Giappone in una gara strana per la pioggia eravamo più vicini”.
In Austria Leclerc ha vinto, ma Sainz ha rotto il motore tra le fiamme. Una rottura che ha tenuto acceso il campanello d’allarme già suonato con le rotture di Charles in Spagna e Azerbaijan. L’affidabilità non è stata ancora raggiunta tanto che in Messico, temendo la rarefazione dell’aria a 2.200 metri d’altezza, la Ferrari ha preferito intervenire sulle mappature e ridurre la potenza. Il motore Ferrari visto nella prima parte della stagione era un’arma in più, poi per non rischiare rotture si è giocato un po’ sulle mappature.
Qualche dubbio però rimane anche sulle evoluzioni portate in pista dalla Ferrari che, da miglior macchina in gara, ha perso progressivamente terreno restando veloce in qualifica, ma diventando troppo dura sulle gomme non permettano a Leclerc e Sainz di tenere il ritmo.
Da Monza la Ferrari non porta più novità in pista. Binotto racconta che non lo fa perché il budget è finito. Il sogno mondiale si è chiuso tra la Francia e l’Ungheria. Ora resta solo da difendere il secondo posto tra i costruttori ( + 40 sulla Mercedes) e da riportare Charles davanti a Perez che ha 5 punti di vantaggio. Due obbiettivi che renderebbero meno amara la stagione. ù
L’importante però è lavorare sull’anno prossimo. Recuperare l’affidabilità. Pianificare l’evoluzione della vettura sfruttando quelle ore in più in galleria rispetto alla Red Bull. C’è tanto da lavorare. Senza scordare che pure sulla strategia in gara va aggiunto qualche tassello per evitare gli errori di quest’anno.
La ferrari, storicamente, non migliora mai durante la stagione, o, perlomeno, non come le altre squadre, Spesso a metà stagione comincia a recitare il solito refrain: anche quest’anno vinceremo il prossimo. E’ così da dopo l’era Schumacher. Mr. bean8 poi si dimostra il comico mancato, rubato a Zelig. Per peggiorare le cose, ha fatto di tutto per non riuscire a sfruttare l’indubbio vantaggio di aver iniziato a sviluppare la macchina con sei mesi di anticipo rispetto a Mercedes e RB (supponendo che i due milioni in più non siano invece serviti proprio a sviluppare la macchina per il 2022 e non a finire la stagione 2021) impegnate fino all’ultimo GP dello scorso anno. E occorrerebbe anche pensare che la ferrari ha sicuramente giovato del fatto che la Haas ha puntato tutto sul 2022 ed ha sviluppato la propria macchina nella medesima galleria del vento della rossa. I dati erano a disposizione degli ingegneri di Maranello. Nonostante tutto ciò, adesso dice che ha già finito il budget e che si sta già dedicando al progetto 2023 non dovendo far altro che gestire questi quaranta punti di vantaggio che ancora ha nel mondiale costruttori. Con due gare, forse ce la fa a salvare la terza posizione perchè gli basta arrivare a ridosso della Mercedes.
E’ comunque triste vedere che una casa automobilistica come la rossa sia in mani di persone così poco qualificate e, del resto, fintanto che ci sarà Elkann a dirigere il tutto, l’unica alternativa è, forse, pitturare le macchine a strisce bianconere. Elkan si interessa solo di qualsiasi cosa indossi quei colori, del resto non sà nemmeno quante ruote abbia la ferrari. Mr, Bean8 è un bravo impiegato, svolge il suo compitino ma non è all’altezza nè di Horner, nè di Wolff pur avendo le medesime disponibilità finanziarie.
Sarà un caso, ma la Ferrari ha iniziato a perdere colpi nel momento in cui è stata introdotta la direttiva antiporpoising. La stessa Mercedes come d’incanto è risorta, non mi sembra che quando la Ferrari in passato ha sbagliato progetto si sia mai cercato di modificare in corsa il regolamento in modo da consentirne un recupero sugli avversari in termini di prestazioni o sbaglio?