Drive to survive terza stagione Netflix: un dietro le quinte da non perdere, anche in casa Ferrari

Quale miglior modo di prepararsi alla stagione di Formula 1 che sta per partire di immergersi nella terza annata di Drive to Survive, il format di Netflix dedicato al 2020 con tutti i problemi di una staione accorciata dalla pandemia. Il mio giudizio? Serie ampiamente promossa perchè ci racconta dettagli e curiosità davvero inedite.

Toto Wolff che sospetta di come Bottas abbia tirato la volata a Verstappen per portarlo in prima fila e così poter partire lui in seconda dietro a hamilton e tentare il colpaccio al via del Gp di Russia…

Bottas nudo in sauna raccontare di quanto soffre per un secondo posto…

La Ferrari che chiede a Vettel di non ridere troppo nel weekend dui Monza dopo i risultati disastrosi del Belgio… Oppure ai piloti di non guardare i loro telefonini durante le conferenze stampa…

“Non possiamo fare troppa ironia considerando le prestazioni del Belgio”, gli fa notare Davide Marchi. “Chi lo ha deciso?” chiede seb. “Noi”, risponde l’addetto stampa ferrarista. “Forse un po’ di leggerazza gioverebbe alle nostre prestazioni”, si congeda Seb con la faccia che è tutto un programma…

“Visto che a fine anno me ne vado posso dire quello che voglio”, scherza Vettel intervenendo in una conferenza di Leclerc… Scherza meno quando al briefing con l’ufficio stampa, la responsabile della comunicazione in pista Silvia Hoffer gli fa presente che la Scuderia non ha gradito l’annuncio del passaggio alla red Bull dato nei giorni della festa per il millesimo Gp ferrarista..

Gustosi questi briefing in cui ai piloti vemfono date le direttive di comportamento (lo fanno tutti, nelle prime puntate vediamo quanto accade in casa Mercedes ad esempio)

Sono cose che non ti aspetti. Bravi quelli di Netflix a imporre alle squadre di consentire la trasmissione di ogni cosa e anche commenti non sempre simpatrici (“alla Ferrari vedo un po’ di confusione…”).

La trama dei dieci episodi:

1) Il denaro comanda (37 minuti)

Un riassunto incentrato sul pre-stagione, per poi concludere con alcune scene del GP Australia, alla fine non disputato per la positività di un membro del team McLaren.

2) Riscaldando i motori (37 minuti)

Il secondo episodio inizia dall’Austria, dove il campionato finalmente può iniziare a luglio. Netflix si dirige a Spielberg per le riprese e si concentra molto su Alexander Albon — quest’anno arretrato da secondo a terzo pilota Red Bull dopo un 2020 non all’altezza — colpito all’ultimo giro da Lewis Hamilton (il britannico è stato poi penalizzato di cinque secondi prendendosi il 4° posto finale).

3) Il ruolo del secondo (39 minuti)

Il terzo episodio è incentrato più di tutti sul pilota Mercedes, Valtteri Bottas, e sulla sua voglia di diventare campione del mondo. Il finlandese, mai in lotta per impensierire Hamilton in vetta alla classifica in questi anni, minimizza ironizzando sulla sanzione di Hamilton in Austria. Le scene intanto si spostano a Sochi, circuito dove Bottas ricorda le sue minacce di ritiro per quanto accaduto nel GP russo del 2019, prima della gioia finale per il 2° posto.

4) Dobbiamo parlare della Ferrari (43 minuti)

Il quarto episodio è dedicato alla Ferrari. Si analizzerà la difficile stagione di Maranello — 6° posto finale tra i costruttori — e la tensione tra i piloti Charles Leclerc e Sebastian Vettel, con inquadrature speciali sul tedesco che non fa drammi sul mancato rinnovo di contratto per il 2021 con il Cavallino.

5) La fine di un’avventura (37 minuti)

Dalla Ferrari alla Renault (oggi Alpine), con l’infuriato team principal, Cyril Abiteboul — sostituito con l’arrivo di Davide Brivio dalla Suzuki MotoGP — per la partenza di Ricciardo verso la McLaren, oltre alle tensioni con la Racing Point (oggi Aston Martin e nel 2020 punita dalla Fia per i freni troppo simili a quelli Mercedes).

6) La rivincita (36 minuti)

Il sesto capitolo è dedicato a Pierre Gasly, autore nel 2020 della migliore stagione della sua carriera che gli ha portato il primo successo nel GP di Monza davanti alla McLaren di Carlos Sainz. Si racconta la sua rivincita, dopo essere stato trasferito nel 2019 dalla Red Bull alla scuderia satellite (allora Toro Rosso e dal 2020 AlphaTauri). Una retrocessione ripresa già nella precedente stagione di “Formula 1- Drive to Survive”, all’episodio 5.

7) La decisione di Gunther (40 minuti)

Un altro capitolo interessante è quello su Gunther Steiner, che parla della ricerca di nuovi piloti per il team: uno sarà poi Mick Schumacher, vincitore dello scorso campionato di F.2. Non mancheranno le sfuriate per il suo carattere sempre al limite.

8) Non mi pento (36 minuti)

Altro capitolo è quello su Carlos Sainz e la McLaren, che a inizio 2020 è stato annunciato dalla Ferrari al posto di Vettel per il 2021, ripreso nel suo ultimo anno con il team di Woking.

9) Un uomo inarrestabile (50 minuti)

Il capitolo più lungo e interessante da vedere è il penultimo, che parla sì della vittoria di Perez nel GP di Sakhir (che gli ha in pratica aperto la strada per la Red Bull 2021), ma si sofferma soprattutto sul terribile incidente di Romain Grosjean nel GP Bahrain, dove il francese ha chiuso in anticipo la sua carriera in F.1 salvando miracolosamente la pelle nel botto tra la Haas e le barriere, schianto indagato a lungo dalla Fia.

10) Fino all’ultimo minuto (37 minuti)

L’ultimo episodio della terza serie è un montaggio di diversi eventi della stagione, dove si parla anche dei progetti dell’attuale Aston Martin.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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