Bernie Ecclestone ha 94 anni, un figlio, Ace, che compirà 5 anni a luglio (“Spero che non mi guardi come il vecchio. Cerco di essere come vorrebbe che fossi. È un ragazzino intelligente, quindi deve essere trattato come tale”) e ancora tanta voglia di chiacchierare come si evince dall’intervista rilasciata al Telegraph dove ne ha per tutti, Hamilton compreso.
Parla alla Ecclestone, uno che non ha mai avuto peli sulla lingua, figuratevi adesso che non è più il padrone della Formula1 e ha pure oltrepassato i 90 anni…
“L’età è tutta nella mente. Quando ti alzi, pensa di avere 21 anni”, dice, tanto per far capire come si sente.
E poi parte a raffica colpendo Hamilton e la Ferrari, lui che quando era al comando, avrebbe fatto di tutto per metterli insieme…
Bernie e Lewis
“Non credo che Lewis riceverà la stessa attenzione alla Ferrari. Innanzitutto, il team è contento di Charles Leclerc. Leclerc parla la loro lingua, si prenderanno cura di lui. Anche se Lewis andrà bene, ci saranno comunque molti nemici, perché è arrivato all’improvviso”.
“Non è l’età il problema dei piloti, è da quanto tempo fanno la stessa cosa. Per Lewis ho pensato ‘si sta stancando. Ha perso la motivazione’. Se non avesse mai vinto un campionato del mondo, potrebbe essere diverso, perché allora ci sarebbe un incentivo a vincerne uno. Ma ne ha vinti sette”.
“Piero Ferrari, che lo ha portato lì, pensa ancora che abbiano fatto la cosa giusta. Spero di sì. Spero che non si siano semplicemente buttati e che non abbiano finito per rimpiangere di averlo fatto”. Forse ha fatto confusione perchè più che Piuero, lo ha voluto John Elkann…
“Lewis si mette in prima linea in un modo che può farti non piacere”, sostiene Ecclestone. “Come può un ragazzo che ha vinto alcuni titoli mondiali e ha qualche dollaro in banca vestirsi come si veste… Non sono un fan di questo. Ha molto talento come pilota. Quanto la gente gli attribuisce? No, ma comunque abbastanza per vincere le gare. Non so perché faccia tutte queste altre sciocchezze. Deve uscire dal mondo della musica e da qualsiasi altra cosa”.
Bernie e se stesso
“Qualunque cosa io facessi, la facevo per me stesso”
“Se qualcuno ne traeva beneficio, bene. Ma non è mai stata mia intenzione. Probabilmente vengo elogiato per un sacco di cose che non merito. Non lo cerco, però. Non spero che la gente mi fermi per strada. Se vogliono farlo, buon per loro”.
“Devi affrontare la realtà. Quando hai 80 anni, ti dici: “Forse posso far schioccare la frusta per altri cinque o sei anni”. Poi hai 90 anni e pensi: “Accidenti”. Ora la gente mi dice: “Vivrai fino a 120 anni”. È tutto un nonsenso, ovviamente. Ciò che non voglio, quando mi metteranno nella scatola o nel forno, è lasciare problemi alle persone. Non a Fabiana, non ai miei figli, non a nessuno. Non voglio lasciare loro alcun mistero. Voglio che possano andare avanti e vivere le loro vite normalmente”.
Bernie e Trump
“Trump è la cosa migliore che potesse succedere al mondo. Come ho detto fin dal primo giorno, è un trafficante, un negoziatore. È un bravo trafficante. Mi sarebbe piaciuto averlo come socio nella mia attività di auto usate. Dimentica la parola ‘Presidente’. È l’amministratore delegato di USA Limited. Sta gestendo il paese come un’azienda. È per gli azionisti e per tutti in quell’azienda. Cerca di prendersi cura delle persone che ci lavorano. Questo è ciò che fa un buon amministratore“.
“Trump non si lascerebbe convincere da ‘Mia zia o il mio bisnonno hanno fatto questo’. Sceglie le persone per quello che sono, non per quello che vorrebbero essere. Vuole che le persone siano oneste e dirette. Se ha qualcosa da dire, lo dice”. Parla Ecclestone, ma è come se parlasse Flavio Briatore…
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