Effetto De Meo sull’Alpine, Prost lascia e si arrabbia

Per l’Alpine è tempo di divorzi, di ricostruzione del team. Chiamiamolo pure effetto De Meo, visto che il ceo di Renault è un grande appassionato di Formula 1 e spesso lo abbiamo visto nel paddock la stagione scorsa. L’idea Brivio non ha funzionato e ora,  pochi giorni dopo Marcin Budkowski ( il team principal dimessosi giovedì scorso) se ne va anche Alain Prost che da 7 anni lavorava con il team Renault.

Per l’Alpine comincia un anno difficile, come se non bastasse la rivoluzione regolamentare. Oltre all’auto c’è da rifare la squadra (Otmar Szafnauer potrebbe arrivare da Aston Martin), ma questa volta Alondso proprio non ha colpe.

“Sono davvero dispiaciuto che la notizia del mio addio ad Alpine sia arrivata oggi (ieri, ndr)! Ero d’accordo che avremmo annunciato il tutto assieme ad Alpine! Non c’è stato rispetto e mi dispiace!”, ha scritto Prost su Instagram abbastanza incazzato. “Ho rifiutato l’offerta che mi hanno fatto ad Abu Dhabi per la stagione 2022 a causa di rapporti personali e avevo ragione! Ai team di Enstone e Viry, mi mancherete”.

Con L’Equipe Alian è poi entrato nei dettagli accusando apertamente Laurent Rossi… “Voleva tutta la luce….”.

“Ma tornando al motivo per cui ho lasciato, la stagione 2021 è stata molto inquietante per me, perché ho sentito che chi è stato qui per molto tempo doveva andarsene. Accetto il cambiamento, perché non è necessario fare sempre la F1 allo stesso modo. Si può fare in modo diverso, ed è quello che è stato fatto per tutto l’anno scorso”.

“Ma per me, è diventato troppo complicato. Non ero più coinvolto nel processo decisionale, a volte non ero d’accordo – completamente – ma dovevo continuare a trasmettere la parola ufficiale. Anche come membro del consiglio, ho scoperto alcune decisioni all’ultimo minuto. Forse non vengo ascoltato, ma dovrei almeno essere informato in tempo. È una questione di rispetto. Le relazioni sono diventate sempre più complicate, avvertivo molta gelosia”.

“Laurent Rossi vuole stare da solo, non essere infastidito da nessuno. In realtà mi ha detto lui stesso che non ha più bisogno di un consigliere. Era in Qatar, ma mi ha comunque offerto un contratto ad Abu Dhabi, che ho rifiutato. Devo ancora dire che ho creduto – e lo faccio ancora – in questo progetto ambizioso che ha incredibilmente aumentato la motivazione nel gruppo”.

“Tuttavia, ora c’è una vera e propria spinta a mettere da parte molte persone. Laurent Rossi vuole tutti i riflettori. Quello che mi interessa è la sfida di essere in una squadra, essere ascoltato e coinvolto in alcune decisioni. Sono stato molto in disparte di proposito, ma ho avuto discretamente una certa influenza nonostante tutti i disaccordi che ho tenuto per me”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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