#Ferrari e i 36 successi a #LeMans: al Museo si combatte Hollywood

Si sta parlando un po’ troppo dell’edizione 1966 della 24 ore di LeMans, quella del trionfo Ford, candidata a tre oscar con il bel film hollywoodiano “Le Mans 66” ancora nelle sale (https://topspeedblog.it/lemans66-istruzioni-per-luso-certo-quel-ferrari-in-tribuna/) tratto dal libro di AJ Baime edito da Sperling & Kupfer che vi consiglio caldamente. E così la Ferrari ha deciso di celebrare al Museo di Maranello le sue vittorie a Le Mans che (tra le varie categorie) sono 36. Non poche.

I successi assoluti sono stati 9. Cominciamo dalla cifra più importante, sei delle quali consecutive dal 1960 al 1965 anno dell’ultimo successo assoluto del Cavallino con Jochen Rindt e Masten Gregory. I pluridecorati a Le Mans sono stati Olivier Gendebien (4) e Phill Hill (3), il primo americano a vincere il mondiale di Formula 1. E tra gli italiani non si possono non ricordare Luigi Chinetti, il primo, Ludovico Scarfiotti, Lorenzo Bandini e Nino Vaccarella.

L’esposizione “Ferrari at 24 Heures du Mans” celebra settant’anni di vittorie del Cavallino Rampante nella gara endurance più famosa del mondo. I visitatori potranno ripercorrere i 36 successi conquistati sul tracciato francese, grazie ad alcune delle vetture protagoniste di celebri gare e a contenuti multimediali ed interattivi.

La mostra apre con un esemplare della 166 MM Barchetta Touring, un modello analogo a quello con cui Lord Selsdon e Luigi Chinetti si imposero il 26 giugno 1949, in occasione della gara di esordio della Ferrari a Le Mans. Il nobile inglese e il pilota milanese trapiantato in America affrontarono una nutrita schiera di professionisti inglesi e francesi che gareggiavano con vetture di cilindrata doppia rispetto ai motori della Ferrari, ma vinsero egualmente con una velocità media di 132,946 chilometri orari. Chinetti entrò nella leggenda guidando per oltre 23 ore, cedendo il volante a Lord Selsdon per appena 30 minuti.

Presente alla mostra anche la 275 P con la quale Jean Guichet e Nino Vaccarella ottennero la vittoria alla 24 Ore di Le Mans nel 1964 con una strabiliante velocità media di 195,63 km/h davanti a due Ferrari 330 P. La 275 P si inserisce nell’epopea della serie P, ricca di vetture di grande successo: il numero si riferisce alla cilindrata unitaria e la lettera P sta per prototipo.

Non poteva mancare la 488 GTE con la quale Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra si sono aggiudicati l’ultima edizione della maratona francese, garantendo a Ferrari la 27sima vittoria di classe, a settant’anni dal primo trionfo della 166 MM. Sarà possibile rivivere questo successo attraverso la “Le Mans Experience”, un emozionante filmato che unisce alle suggestive immagini della corsa alcuni tra i più significativi messaggi registrati dai piloti e la squadra durante la 24 Ore.

I visitatori avranno inoltre l’opportunità di cimentarsi virtualmente al volante della 488 GTE sulla pista della 24 Ore di Le Mans, nel simulatore allestito all’interno dell’area dedicata alla mostra.

Al Museo Ferrari di Maranello, aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 19, sono esposti numerosi altri esemplari storici all’interno delle due mostre in corso: “Hypercars – L’evoluzione dell’unicità” e “90 anni – Scuderia Ferrari, la storia completa”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Sommare le vittorie in categorie diverse è solo gettare un pà di fumo negli occhi. E’ come il nuotatore che somma i successi ottenuti in stili diversi. Certo, può far capire che il costruttore abbia modelli di punta in ogni categoria ma, guardando alla sola classe “regina”, se non erro LMP1, si vede che Prosche ha doppiato ferrari con 19 vittorie e Audi ne ha 4 in più, ferrari è a 9. Quindi si ridimensiona un pò il valore di questa casa. Indubbiamente elevato, è sempre la terza, ma a debita distanza dalla prima.

  2. […] In tutto in Formula 1 ha corso 38 gare conquistando 3 podi. Il suo grande successo è stato quello del 1965 a Le Mans, l’ultimo prima della saga Porsche. Gregory era in squadra con Jochen Rindt e guidavano una 250 LM (https://topspeed.blog/ferrari-e-i-36-successi-a-lemans-al-museo-si-combatte-hollywood/) […]

  3. […] oppure #Ferrari e i 36 successi a #LeMans: al Museo si combatte Hollywood […]

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