#Ferrari senza bacchetta magica. Al #BritishGp per studiare

La Ferrari torna dove è cominciata la sua sua storia vincente senza speranze di successo, inutile illudersi e illudere i tifosi. Le parole nude e crude del presidente Elkann dicono anche questo (vedi qui)... Fino al 2022 poche speranze di tornare a lottare per il titolo. E allora che cosa attenderci dal doppio appuntamento di Silverstone?

Altri dati da portare a casa per capire che cosa sta alla base dell’errore SF1000, uno dei più colossali degli ultimi anni. Studiare i dati e provare a porre un rimedio per poter almeno essere da podio. Ma su una punta ad alta velocità la mancanza di cavalli sarà dura da sopportare…

Il primo a parlare è Laurent Mekies, il direttore sportivo: “Nel tornare a Silverstone c’è sempre un’emozione speciale, anche se in questa stagione non vedremo gli appassionati britannici sulle tribune. Sono comunque sicuro che ci faranno percepire la loro presenza”

“Ci aspetta il primo tracciato con medie velocistiche molto elevate, sul quale saremo impegnati per due settimane di fila. Sarà dunque fondamentale utilizzare queste gare per comprendere ancora meglio la nostra vettura. Sappiamo che sotto il profilo della competitività per noi non sarà facile, ma quello su cui ci dobbiamo concentrare è l’acquisizione di quanti più dati possibile che ci aiutino a indirizzare lo sviluppo della SF1000 nella giusta direzione”.

“La squadra corse ha avuto modo di tornare a casa per qualche giorno dopo la prima tripletta di gare, ma siamo pronti a scendere nuovamente in pista con la volontà di portare a casa il massimo da questo weekend sotto il profilo dei risultati. Questo inizio di stagione sta richiedendo certamente una prova di carattere da parte di tutti, ma sappiamo di poter contare su un team compatto, sui nostri piloti e sui tifosi per fare gruppo e riuscire a reagire. Non ci sono formule magiche per cambiare rapidamente lo stato delle cose e sappiamo che abbiamo davanti tanto lavoro. Ma siamo qui per farlo”.

“Infine, è bello aver visto il calendario di questa stagione completarsi ulteriormente con tre nuove gare confermate che si terranno su circuiti dalle caratteristiche molto differenti tra loro. Credo che possano rappresentare una sfida stimolante per le squadre e un bello spettacolo per gli appassionati”.

“Pensando a Silverstone non si può non essere felici, dal momento che la pista è splendida. Credo che tutti la amino – commenta Sebastian Vettel – Il circuito si trova in un ex aeroporto e quindi gli spazi circostanti sono molto aperti. Per questo il vento può avere un ruolo molto importante perché è in grado di condizionare in maniera rilevante il comportamento della vettura in un senso o nell’altro, rendendola difficilissima da guidare o aiutandola a seguire ancora meglio le esigenze del pilota”.

“Il meteo e le temperature sono spesso imprevedibili e anche per questa ragione non è facile trovare il giusto bilanciamento della vettura. Vedremo come la nostra monoposto si comporterà su una tipologia di circuito ancora diverso da Austria e Ungheria, con un gran numero di curvoni da alta velocità”.

“La prossima gara ci vede impegnati a Silverstone e mi vengono subito in mente due elementi distintivi di questo circuito: la velocità, con le curve Maggots e Becketts che sono particolarmente esaltanti da dentro una monoposto; e il fattore meteo, dal momento che Silverstone di solito ci riserva condizioni atmosferiche piuttosto fresche e mutevoli e quindi non si può mai sapere cosa può riservare il weekend di gara”, ha aggiunto Charles.
“Per la seconda volta in questa stagione gareggeremo sulla stessa pista per due domeniche consecutivamente, perciò il lavoro fatto nel corso del primo fine settimana sarà la base di partenza per il secondo”.
“Per quanto ci riguarda sarà importante acquisire più informazioni possibile sulla nostra vettura fin dal venerdì e poi lavorare a testa bassa per farla progredire in maniera significativa sessione dopo sessione”.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Ferrari senza bacchetta magica da troppo tempo….

  2. Sig Zapelloni
    Comunque io non credo che MB siano cosí bravi e TUTTI gli altri cosí scarsi (tranne i “rosa”). Io sono 99% sicuro che hanno soluzioni borderline che gli altri no, e.g. fanno lo stesso (o molto simile) che facevano i motori Ferrari l’anno scorso ma dopo aver parlato con la FÍA in segreto per farlo senza che sia illegale (approccio DAS).

    Altra domanda. Non li sembra strano che tutti fuori Ferrari Dicano che si deve fare altro a quanto annunciato per poter mettere in piede una organizzazione vincente e non venga fatto? Secondo me ci deve essere qualcosa che si porta avanti fuori riflettori. No?

    Grazie

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.