#Formula1 una storia lunga #1000Gp

Mille corse. #1000Gp come suggerisce l’hashtag ufficiale per celebrare l’avvenimento domenica al Gp di Cina. Vediamo come sono andati gli altri gran premi a cifra tonda della storia.

Del primo Gp ho già scritto https://topspeedblog.it/2019/04/07/f1-1000gp-il-primo-fu-un-festival-italiano-con-farina-e-alfaromeo/ fu un festival italiano. Ma il tricolore sventola anche quando andiamo a vedere nell’albo d’oro chi ha vinto più gare (235 la Ferrari), chi ha vinto più Mondiali (31 la Ferrari, 15 piloti, 16 costruttori), chi ha disputato più gare (972 la Ferrari), chi ha ottenuto più pole (220 la Ferrari).

Conta di più la Ferrari per la Formula 1 o la Formula 1 per la Ferrari? E’ una domanda con una risposta sola: dividendosi ci perderebbero tutti. Non solo Ferrari o Formula 1.

Gp numero 100: Germania, 1961. E’ l’anno dell’epico duello ferarista tra Phill Hill e il conte Wolfgang von Trips, morto tragicamente a Monza. Il Gp numero 100 viene vinto da quello che resta probabilmente il più grande campione delle quattro ruote rimasto senza un titolo Mondiale: Stirling Moss. Al Nurburgring Moss vince la sua sedicesima e ultima gara davanti ai due ferraristi.

Gp numero 200: Monaco 1971. Nel principato sir Jackie Stewart domina la gara conquistando il Gp con oltre 25″ di vantaggio su Ronnie Peterson e quasi un minuto sulla Ferrari di Ickx. Per lo scozzese e la Tyrrell è una vittoria di tappa fondamentale in una stagione trionfale (6 vittorie) che lo porterà alla conquista del suo secondo titolo.

Gp numero 300: Sudafrica 1978. L’albo d’oro dice Ronnie Peterson con la Lotus minigonnata ad effetto suolo. Ma la memoria racconta che quella doveva essere la giornata di Riccardo Patrese partito dal fondo con la Arrows e arrivato davanti a tutti dopo aver superato Lauda, Andretti e Scheckter. Dopo 37 giri in testa però il motore lo tradisce e Riccardo deve farsi da parte.

Gp numero 400: Austria 1984. Tocca a Niki Lauda dipingere uno dei suoi capolavori portando alla vittoria l’invincible McLaren (12 successi su 16) che quell’anno divideva con il giovane Alain Prost. Nonostante la pole di Piquet con la Brabham e un problema al cambio che gli farà sprarire la quarta marcia, Niki regge e conquista punti fondamentali per un titolo che a fine anno sarà solo per mezzo punto.

Gp numero 500: Australia 1990. E’ l’anno del dell’ennesimo duello Senna-Prost con il francese sulla Ferrari. Il Gp numero 499 era finito con Senna che spingeva (di proposito) Prost fuori pista alla prima curva di Suzuka conquistando il Mondiale. Australia la gloria se la prende così Nelson Piquet con la Benetton davanti alle Ferrari di Mansell e Prost.

Gp numero 600: Argentina 1997. E’ l’anno del fattaccio di Jerez che consegna il Mondiale a Villeneuve e Jacques vince anche la gara numero 600 a inizio campionato. Pole e vittoria dopo due incidenti che tolgono di mezzo Schumacher e Coulthard. Ad impensierirlo solo una rimonta di Irvine con la seconda Ferrari…

Gp numero 700: Brasile 2003. Sul podio a ritirare la coppa ci va Raikkonen che ai tempi correva con la McLaren, ma l’albo d’oro porta il nome di Giancarlo Fisichella che fu poi premiato al Gp successivo a Imola. Gara confusa e commissari ancora più confusi. Il reclamando della Jordan restituisce la vittoria a Fisico dopo che la gara era stata interrotta congelando la classifica al 54° giro.

Gp numero 800: Singapore 2008. Una gara che dovremmo cancellare perchè è il simbolo del peggio che possa capitare in Formula 1 con una squadra che fa schiantare un suo pilota apposta per far vincere l’altro. La squadra è la Benetton, il colpevole Briatore, la vittima Nelsinho Piquet, l’approfittatore Fernando Alonsso che così conquista la gara e porta via punti pesantissimi a Felipe Massa che quel campionato lo avrebbe stra meritato.

Gp numero 900: Bahrain 2014. Terza gara dell’era ibrida in Formula1 e terza vittoria Mercedes con Hamilton che bissa il successo ottenuto in Malesia dopo che Rosberg aveva vinto in Australia. Lewis vince la gara al via scattando megio del compagno che era in pole. L’unica sorpresa della gara è il terzo posto di Sergio Perez con la Force India. Il resto è un monologo di Hamilton.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. signor zapelloni,quanti ricordi,si condivido sul 2008,non per lewis che è un grandissimo,ma quel gp doveva essere annullatoper colpa di briatore,e alla fine ci ha rimesso massa e la ferrari..

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