#Gasly fa suonare l’inno di Mameli. Colpa #Mercedes più che di Hamilton

Il Gran premio d’Italia che non ti aspetti. Senza Mercedes e senza Ferrari (ma anche senza Verstappen), la Formula 1 diventa folle e pure divertente. Più di tutti si è divertito Pierre Gasly, il milanese d’adozione (merito della fidanzata) che ha riportato la vecchia Minardi, poi Toro Rosso e oggi Alpha Tauri a vincere a Monza dove nel 2008 aveva vinto un bambino di nome Vettel.

Una gara divisa in due. La prima l’ha dominata Lewis Hamilton, imprendibile per tutti, anche per Bottas che è sparito fin dal via quasi la sua Mercedes fosse un’auto taroccata (vuoi dire che la cordolata nel giro di ricognizione gli ha rotto qualcosa?). Quando però Magnussen ha parcheggiato la sua Haas in posizione percolosa dopo la Parabolica è stata chiamata la Safety Car. Con qualche secondi di ritardo è stata chiusa la pit lane…

La Mercedes non ha fermato Hamilton che si è preso lo stop and go (più 10″) di penalità ripartendo dall’ultima posizione. La sua rimonta (e qui davvero ha sentito la mancanza del party mode) lo ha portato solo all’ottavo posto. Con il party mode forse sarebbe arrivato sul podio… ma cambia poco. L’errore c’è stato e chi era dietro di lui non lo ha comesso (a parte la solita incorreggibile Alfa Romeo con il povero Giovinazzi).

La seconda gara, dopo la bandiera rossa per l’incidente di Leclerc (vedi qui) con Hamilton impegnato nella rimonta ha visto battagliare tre ragazzi vergini di vittorie. Gasly, Sainz e Stroll hanno colorato il podio più bello del mondo. Tutti e tre insieme non c’erano mai stati. Bravi tutti e tre (un po’ meno Stroll) con Gasly che ha fatto squillare l’inno di Mameli in una Monza incredula e vuota. Sainz avrebbe voluto provarci più del team che invece si è accontetato più di lui. Stroll ha buttato via l’occasione alla ripartenza quando ne ha combinate un po’ troppe perdendo l’occasione.

L’Alpha Tauri ha giocato con una strategia diversa, ha fatto scattare Gasly con le Pirelli bianche, poi ha montato le rosse e dopo la ripartenza ha chiuso con le gialle. Bravo lui, bravo il team.

L’unica consolazione ferrarista è che Hamilton non potrà raggiungere il record di Schumacher al Mugello.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

5 commenti

  1. Se Leclerc non avesse sbattuto forse Hamilton avrebbe vinto perché non si sarebbero azzerati i distacchi con la ripartenza. Alias Leclerc ha tolto ad Hamilton la possibilità di raggiungere Schumacher al Mugello.

  2. l’unica consolazione dei ferraristi é che Hamilton non raggiunga le vittorie di Shumi al Mugello: poveretti!!!

  3. Ennesimo GP ridicolo.
    Circo americano Liberty

  4. Visto che la RP ha praticamente copiato la Mercedes dello scorso anno e ridipinta di rosa, alla ferrari non rimane che acquistare la Mercedes dello scorso anno e dipingerla di rosso: forse così riuscrirebbero ad arrivare tra i primi 5… Quest’anno non si vede chi possa contendere il camopinato a Hamilton e alla Mercedes. Che raggiunga Schumacher in una, due o quattro gare, poco importa pecrhè, andando così, lo supererà comunque. E nessuno si ricorderà se sarà stata alla 1000ma gara della rossa o alla 1005ma.Ed il prossimo anno sembra possa essere una copia di questo, per cui rischia di vincere anche l’ottavo campionato

  5. Gentile Zapelloni, mi consenta la battuta: da quando la stampa ha esplicitamente associato Toto Wolff alla Ferrari, la Mercedes ha compiuto l’incredibile errore di Hamilton ai box: si vede che si sta già adeguando all’aria che tira alle Rosse …

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