Gp Spagna: istruzioni per l’uso di Barcellona che cambia la Curva 10

La Formula 1 manda in scena il primo back to back della stagione. Dal Portogallo alla Spagna, un classico degli anni Ottanta e Novanta quando si passava da Estoril a Jerez in una settimana. Questa volta si vol dall’Algarve a Barcellona dove la Formula 1 è arrivata nel 1991 alla vigilia dei Giochi Olimpici catalani. Barcellona cambia la Curva 10 e apre a 1000 spettatori. I 1000 accessi tra i dipendenti dell’impianto saranno sorteggiati davanti a un notaio e potranno guardare la gara dalla sezione inferiore della tribuna principale. Ciascun posto sarà separato dall’altro da uno spazio libero su entrambi i lati e nella parte anteriore e posteriore in modo da garantire il necessario distanziamento. Il pubblico dovrà indossare la mascherina e non sarà consentito fumare né consumare bevande o cibo in tribuna.

La Ferrari in Spagna ha vinto 12 volte, la prima nel 1954 sul circuito di Pedralbes con Mike Hawthorn. Sul Circuit de Catalunya il primo trionfo della Scuderia è stato anche il primo in rosso di Michael Schumacher, sotto il diluvio universale il 2 giugno 1996. Michael vinse poi altre quattro volte davanti a Re Juan Carlos. E dopo di lui hanno vinto anche Felipe Massa, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso. Mancherebbe solo Charles…

Istruzioni per l’uso della pista catalana

  • Come nel 2020, quando il Gran Premio di Spagna si è disputato per la prima volta a metà agosto, anche quest’anno per la gara di Barcellona, Pirelli ha scelto le tre mescole più dure della gamma: C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft C3. Questa nomination è uguale a quella di una settimana fa in Portogallo.
  • Infatti, nonostante con molta probabilità le temperature saranno più basse rispetto allo scorso anno, i carichi importanti che il circuito spagnolo impone sui pneumatici restano invariati, specialmente per Curva 3, un lungo curvone verso destra che sollecita soprattutto l’anteriore sinistro. Anche Curva 9 è particolarmente impegnativa per i pneumatici.
  • Per la prima volta dal 2014, quest’anno Barcellona non ha ospitato i test pre-season, quindi i Team scenderanno in pista con le monoposto 2021 senza avere dati prestazionali di riferimento.
  • Il layout è stato modificato quest’anno, con un diverso profilo in Curva 10 (La Caixa) per aumentarne la sicurezza. Il risultato è una curva verso sinistra leggermente più larga rispetto alla precedente, con un’area di fuga più grande e uno spazio di frenata ridotto, a vantaggio di una velocità di ingresso curva più elevata. Come conseguenza, la lunghezza del giro è aumentata di 20 metri rispetto alla versione precedente.
  • I famosi carichi imposti dal tracciato di Barcellona rendono davvero sfidante una strategia a una sosta, anche se le temperature più basse di quest’anno potrebbero aiutare. Nel 2020, Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto con una strategia a due soste soft-medium-medium, mentre Sergio Perez è arrivato 5° con una sosta soft-medium. Tre pit stop per Valtteri Bottas, 3° al traguardo.
  • Sul tracciato di Barcellona è in generale piuttosto difficile effettuare sorpassi, anche se il lungo rettilineo in discesa e la zona DRS possono favorirli. Per questo motivo le qualifiche e la strategia di gara sono due aspetti cruciali per guadagnare posizioni.
  • Vista la presenza di alcune gare di supporto nel corso del weekend, l’evoluzione dell’asfalto potrebbe essere piuttosto rapida, con una pista più gommata rispetto ad altre gare finora disputate in questa stagione che hanno visto scendere in pista solo la Formula 1.
  • Secondo i tecnici Brembo il Circuit de Barcelona-Catalunya rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico al circuito di Monaco e al Red Bull Ring. 
  • Contrariamente agli anni passati, la pista catalana non ha ospitato alcun test invernale. Il livello di aderenza della pista è sempre molto elevato anche se il forte vento che talvolta si manifesta e il rettilineo di 1.047 metri permette uno smaltimento termico efficace tra una frenata e la successiva. ​
  • I piloti utilizzano i freni solo in metà delle 16 curve della pista catalana, per un impiego complessivo sul giro dell’impianto frenante di 14 secondi e tre quarti, equivalenti al 19 per cento della durata complessiva della gara. Dei 3 precedenti GP stagionali nessun altro ha fatto registrare una percentuale così alta. 
  • Molto elevata è anche la media sul giro delle decelerazioni massime (4 g) ma il valore sarebbe ancora maggiore se non ci fossero le frenate alle curve 12, 13 e 14. Lo spazio medio di frenata ammonta invece a 92 metri, ma in un paio di staccate bastano meno di 70 metri. Notevoli le oltre 52 tonnellate e mezzo di carico complessivo sul pedale che un pilota esercita dalla partenza all’arrivo.
  • Delle 8 frenate del GP Spagna 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light. 
  • La più dura è quella alla curva 10 in cui i piloti arrivano a 328 km/h e azionano i freni per 3,04 secondi durante i quali le auto percorrono 136 metri indispensabili per scendere a 79 km/h. Il carico sul pedale del freno è di 201 kg e la decelerazione di 5,4 g. ​

Nel 2020 la strategia di gara a Barcellona è stata influenzata principalmente dalle elevate temperature asfalto – commenta Mario Isola, responsabile Motorsport di Pirelli – . Quest’anno, con il ritorno in calendario in una data primaverile, le temperature dovrebbero essere inferiori ma saranno comunque un fattore chiave della strategia. Le modifiche al profilo in Curva 10 aggiungono una nuova sfida che potrebbe influire sul modo in cui i piloti affrontano il giro. In passato abbiamo visto che l’aspetto tattico è uno dei fattori che fanno davvero la differenza su questo tracciato e dovrebbe essere così anche in questo fine settimana”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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