Il Bahrain vale doppio: istruzioni per l’uso di Sakhir 1

Due gare in Bahrain, ma due gare completamente differenti. La Formula 1 si rimette alla prova con un finale di stagione che non ha più nulla da regalare in termini di campionato, ma ha ancora i giochi aperti per un po’ di posizioni (riuscirà la Ferrari ad agguantare il terzo posto?). Domenica 29 (via alle 15.10 su Sky) si disputa il Gran Premio del Bahrain, sul consueto layout del Bahrain International Circuit. Il 6 dicembre, invece, il Gran Premio di Sakhir si correrà su un tracciato ovale esterno che presenta solo 11 curve.

È la prima volta che il Gran Premio del Bahrain si disputa così avanti nel calendario, ma le temperature dovrebbero essere in linea con quelle di inizio anno. Di conseguenza, i dati raccolti nelle gare degli anni scorsi dovrebbero essere rilevanti. Un rischio presente tutto l’anno in Bahrain è quello della sabbia proveniente dal deserto che potrebbe sporcare l’asfalto e ridurre il grip. Istruzioni per l’uso del Bahrain International Circuit in configurazione classica:

  • Secondo i tecnici Brembo il Bahrain International Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, lo stesso valore di storiche piste come Nurburgring, Monza e Spa-Francorchamps. 
  • Rispetto alle edizioni degli anni passati, disputate tra marzo e aprile, le temperature dovrebbero essere superiori e quindi anche il grip meccanico. Nella sezione centrale della pista ci sono molte frenate a medio-alto impatto energetico e ciò comporta un’elevata usura dei materiali d’attrito.
  • In ogni giro il piloti di F.1 utilizzano i freni 8 volte per complessivi 15 secondi e 8 decimi: merito principalmente di 3 frenate, di cui due in successione, alle curve 8 e 10, in cui l’impiego supera i 2,4 secondi. Alta è la media delle decelerazioni massime: 4,2 g, identico valore a Monza e Sochi. E il valore sarebbe stato ancora più alto senza i 2,4 g della curva 6, una frenata in cui si perdono solo 65 km/h. 
  • Dalla partenza alla bandiera a scacchi i piloti utilizzano i freni oltre 450 volte ed esercitano un carico complessivo sul pedale del freno di oltre 48 tonnellate: in pratica per ogni minuto di gara sono più di 510 kg a concorrente. D’altro canto in 7 delle 8 frenate la perdita di velocità supera i 130 km/h e in 4 di esse lo spazio di frenata non è inferiore a 105 metri. ​ ​ ​
  • P Zero White hard C2, P Zero Yellow medium C3 e P Zero Red soft C4 sono le tre mescole scelte per le due gare consecutive al Bahrain International Circuit su due layout diversi.
  • La nomination di quest’anno è più morbida di uno step rispetto al 2019, quando la maggior parte dei piloti scelse una strategia a due soste usando solamente le due mescole più morbide ed escludendo la C1, ritenuta troppo dura. Di conseguenza, C2, C3 e C4 dovrebbero quindi essere tutte considerate nella formulazione della tattica in gara.
  • I pneumatici saranno quindi sottoposti a diverse sfide nei prossimi due weekend: da una parte uno degli asfalti più abrasivi dell’anno, dall’altra le velocità medie più elevate di tutta la stagione (al Gran Premio di Sakhir). C2, C3 e C4 sono le mescole più indicate per coprire tutte le esigenze imposte dai due tracciati.
  • Durante il primo fine settimana, quello del Gran Premio del Bahrain, ciascun pilota avrà a disposizione due set in mescola C3 della specifica 2021 da provare al venerdì, oltre all’allocazione standard per il fine settimana (due set di hard, tre di medium e otto di soft). Anche durante FP2 del Gran Premio di Abu Dhabi, i piloti avranno a disposizione un set in mescola C4 della specifica per il prossimo anno.
  • Quello di Sakhir è un circuito a media severità che enfatizza trazione e renata anziché i carichi laterali. L’outer track, utilizzato nel secondo weekend, è lungo 4,543 km e dovrebbe essere sia il più veloce tracciato in Formula 1, con velocità medie previste di 230 km/h, sia meno severo rispetto a quello tradizionale.
  • L’approccio alle due gare sarà parecchio diverso. Due delle tre sessioni di prove libere al Gran Premio del Bahrain si disputeranno durante la giornata con temperature piuttosto elevate, quindi non saranno particolarmente rappresentative per qualifiche e gara.
  • Delle 8 frenate del GP Bahrain 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e la restante è light. 
  • La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva perché le auto attuali beneficiano di un rettilineo di 1,1 km: le monoposto si affidano ai freni a 337 km/h e scendono a 83 km/h in soli 122 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,44 secondi esercitando un carico di 172 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,5 g. ​ ​ ​
  • In Formula 1 i dischi in carbonio si utilizzano dagli anni Ottanta e in seguito si sono diffusi anche nelle altre competizioni motoristiche. Nessun altro elemento offre, infatti, quella combinazione di leggerezza, elevata conducibilità termica e assenza di dilatazioni anche ai 1.000 gradi C che contraddistinguono i dischi Brembo di F.1. 
  • La densità del carbonio è di 1,8 grammi al centimetro cubo, a differenza dei 7,8 grammi dell’acciaio e dei 7,2 grammi della ghisa grigia. Il suo coefficiente di espansione termica è un ventesimo dell’acciaio e un quindicesimo della ghisa. Il punto di fusione del carbonio è superiore ai 3.000°C a fronte dei 1.200°C della ghisa e dei 1.800°C dell’acciaio. ​

“In questi due weekend consecutivi in Bahrain potremo sperimentare qualcosa di completamente diverso – ha detto Mario Isola – La sfida più interessante sarà forse rappresentata dal Gran Premio di Sakhir, dato che il tracciato è completamente diverso rispetto a tutti quelli dove abbiamo corso finora, anche se metà layout è in comune con quello tradizionale. Sebbene vi siano già alcuni dati disponibili dalle simulazioni, dovremo attendere quelli reali per comprendere realmente i livelli di usura e degrado dei pneumatici, e quindi la strategia. Inoltre, quest’anno la nomination è più morbida di uno step rispetto allo scorso anno, con maggiori opportunità in termini di strategie. Durante il primo fine settimana, il venerdì tutti i piloti proveranno i pneumatici 2021 in mescola C3, con un vero e proprio ‘assaggio’ della specifica 2021. Torna in pista anche la Formula 2, con due diverse nomination in due weekend consecutivi nei quali si deciderà il titolo 2020″.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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