Istruzioni per l’uso di #Monza. Il gioco delle scie all’#ItalianGp

Monza, l’amata Monza al Gran premio d’Italia numero 91, il primo della storia senza invasione di pista, senza marea rosso sotto il podio più bello del mondiale. A Monza contano i cavalli, conta il motore, contano le scie.

Sulla pista di Monza dove si sfiorano i 360 orari i cavalli contano, ma come abbiamo visto anche lo scorso anno conta tantissimo anche la scia. Ecco speriamo di non assistere a una recita come quella dello scorso anno con le monoposto incolonnate come in un ingorgo in autostrada…

Assetto scarico, motore a palla, freni decisamente sotto pressione (i tecnici Brembo l’Autodromo Nazionale Monza rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Spa-Francorchamps)… Ecco le istruzioni per l’uso di Monza…

  • Lo scarso carico aerodinamico utilizzato per sfruttare i lunghissimi rettilinei si traduce in staccate molto violente in corrispondenza delle tre Varianti (del Rettifilo, della Roggia e Ascari) che risultano quindi particolarmente impegnative per il pilota e l’impianto frenante. ​
  • Così come per tutte le altre componenti delle monoposto, anche per l’impianto frenante le caratteristiche essenziali sono il peso, la resistenza e le performance assicurate. Trattandosi di masse non sospese, quando viene diminuito il loro peso calano i consumi di carburante e migliorano l’aderenza e l’handling dell’auto. 
  • A differenza di un impianto frenante di un’auto stradale che pesa sui 20 kg a ruota, quello Brembo di Formula 1 incide per circa 5 kg: un quarto (1-1,25 kg) è il peso del disco in carbonio, mentre la pinza in alluminio/litio è più pesante, oscillando tra 1,5 kg e 2 kg. La pastiglia in carbonio di F.1 invece pesa 200 grammi
  • Per l’ottava gara della stagione al “Tempio della velocità” sono state nominate le stesse mescole del 2019: C2, C3 e C4 quali rispettivamente P Zero White hard, P Zero Yellow medium e P Zero Red soft. Si tratta delle tre mescole al centro della gamma, capaci di affrontare un’ampia varietà di condizioni.
  • Questa selezione è la più adatta per affrontare le caratteristiche di Monza. Insieme ai celebri rettilinei, sul circuito brianzolo sono presenti alcune sezioni più lente e tecniche, aggiunte nel corso degli anni per contenere la velocità media.
  • Come Spa-Francorchamps, anche Monza non ha subito variazioni di calendario: a fine estate in Italia le temperature potrebbero essere molto elevate, come già avvenuto in passato.
  • Monza è uno dei tracciati storici della F1, con velocità di punta che sfiorano i 360 km/h grazie agli assetti molto scarichi scelti dai team per minimizzare la resistenza aerodinamica in rettilineo. Di conseguenza il grip aerodinamico in curva si riduce nettamente, demandando la tenuta al grip meccanico generato dai pneumatici. Con un carico aerodinamico inferiore che schiaccia meno a terra le monoposto, i pneumatici tendono a scivolare aumentando i livelli di usura.
  • Con temperature più basse, i pneumatici si raffreddano a causa dei lunghi e veloci rettilinei di Monza – con il rischio di non essere completamente nella finestra ottimale d’utilizzo nelle curve successive.
  • Nel 2019, Charles Leclerc ha trionfato nella gara di casa per Ferrari con una strategia soft-hard a una sosta. Partito dalla pole position, è stato l’unico a scegliere questa tattica: tutti gli altri piloti su una sosta sono passati da soft a medium.
  • Lewis Hamilton (Mercedes) è arrivato 2° su due soste, a meno di un secondo da Leclerc, quindi un’ampia varietà di strategie è chiaramente possibile in questa gara.
  • Il record assoluto in qualifica è datato 2018, grazie alla pole position di Kimi Raikkonen (Ferrari) in 1’19″119.
  • Rubens Barrichello detiene ancora il record in gara, risalente al 2004 (1h15’18″448). Sarà questa la stagione in cui finalmente verrà abbassato il primato dopo 16 anni?
  • In qualifica le monoposto di Formula 1 completano un giro ad oltre 260 km/h di media. Ma, complice un tracciato lungo quasi 5,8 km, l’uso dei freni è superiore alla pista di Spielberg: 10,75 secondi al giro a Monza, poco più di 10 secondi al Red Bull Ring. In termini percentuali invece i freni a Monza sono utilizzati per il 14 per cento della gara, contro il 13 per cento del GP Belgio. 
  • Pur essendoci solo 7 frenate al giro, per 3 di queste i piloti sono soggetti ad una decelerazione di almeno 5 g. Però solo in un paio l’impianto frenante funziona per più di 1,7 secondi. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico complessivo sul pedale del freno di 31,6 tonnellate, superiore solo ai due 2 GP disputati a Silverstone. ​
  • Delle 6 frenate del GP Italia 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le restanti 2 sono light. 
  • La più dura per l’impianto frenante è la prima dopo la partenza: le monoposto vi arrivano a 353 km/h e scendono a 88 km/h in soli 135 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,66 secondi esercitando un carico di 195 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 5,5 g. ​ ​

“Per la prima volta nella storia della Formula 1 ci sarà un back-to-back in Italia, con nomination diverse per le due gare a Monza e al Mugello – racconta Mario Isola, responsabile competizioni di Pirelli – . A differenza del tracciato toscano, al debutto assoluto in F1, per Monza i Team dispongono già di moltissimi riferimenti e dati disponibili sulle mescole, le stesse utilizzate nel 2019. Ciò nonostante, le monoposto sono ancora più veloci e prestazionali rispetto allo scorso anno, con l’incognita del meteo: in passato le temperature sono state elevate ma ha anche piovuto spesso. Per questa gara sono possibili strategie a una o due soste, ma a differenza dello scorso anno i piloti hanno un’allocazione fissa di pneumatici che ha un effetto diretto sulle strategie influenzando la varietà di set a loro disposizione per la gara. Ad ogni modo questa allocazione è stata pensata per dare ai piloti la massima libertà di scelta delle mescole da portare in gara”.

Così in tv: diretta su Sky e Tv8

Il Gp d’Italia torna in diretta anche per i non abbonati. Prove e gara verranno trasmesse in diretta sia su Sky Sport che su Tv8 alle 15 di sabato e alle 15.10 di domenica.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Per chi volesse seguire i GP di Formula1 senza un commento fazioso, suggerisco RSI visibile on line con un abbonamento ad una VPN. Costa molto meno della paytv e garantisce un commento imparziale. A volte è accaduto fossero in registrato alla sera del GP ma in questa stagione super compressa finora non è mai accaduto, nemmeno per il motomondiale

    1. Roberto Gurian una garanzia di competenza…

  2. […] il tanga di una brasiliana. Non c’è altro da fare per Monza pista ad altissima velocità (Istruzioni per l’uso) la SF1000 purtroppo non concede compromessi perchè deve disperatamente cercare di estrarre ogni […]

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