#keepfightingMichael, sei anni senza #Schumacher

Sono già passati sei anni dal 29 dicembre 2013, il giorno in cui Michael Schumacher è uscito dai radar cominciando una battaglia che solo la sua famiglia e pochi amici sanno realmente a che punto sia.

A tutti gli altri non resta che aggrapparsi agli spifferi che ogni tanto arrivano da casa Schumacher un posto che è più protetto di Fort Knox.

L’ultimo sussurro sono le parole pronunciate da Corinna qualche giorno fa e riportate dal Mirror: “Le grandi cose iniziano con piccoli passi”, avrebbe detto in vista del lancio di una nuova pagina social da parte del fan club di Schumacher, #KeepFightingMichael, continua a lottare, Corinna si è espressa parlando di “molte piccole particelle” che “possono formare un grande mosaico”.

Jean Todt che racconta di vedere qualche gran premio accanto a lui, Corinna che parla di piccoli passi. Basta poco per tenere viva la speranza di potere un giorno rivedere Michael in mezzo a noi.

“Michael continua a combattere per tornare a una vita normale”, è l’unica dichiarazione di Todt che un giorno mi disse di non credere in Dio ma di aver cominciato a pregare per Michael.

Sei anni sono tanti, ma solo sapendo esattamente come sta potemmo dire se sono troppi per sognare un miracolo.

In sei anni i suoi figli sono diventati adulti e continuano la loro vita. Gina Maria, 22 anni è campionessa di reining come mamma Corinna e a novembre si è esibita a Verona, scegliendo di indossare per lo show finale la tuta rossa Ferrari di papà e di vestire di rosso il cavallo.

Suo fratello Mick, 20 anni, continua la sua carriera in Formula2 con la Ferrari Driver Academy. Di papà ha detto “Per me è il più grande, e lo sarà sempre. Anche se un giorno qualcuno batterà i suoi primati e lo raggiungerà a sette Mondiali, per me sarà sempre il migliore, perché è il mio eroe, ed stato il primo a farlo”. Per Mick questo sarà un anno decisivo per verificare se è pilota da Formula1.

#KeepFightingMichael

Ps. Disegno e frase sono presi dalla app ufficiale dedicata a Michael

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Avevao già scritto che non basta il nome a creare un campione. Si sicuro aiuta a far strada. in questa stagione il giovane Schumi non ha raccolto un gran chè confermando la mia opinione che ho di lui. Ricordo che lei mi scrisse di attendere la seconda parte della stagione perchè, due anni fà, era esploso proprio allora. Oggi cvome oggi credo che un teamdi F1, dovesse pescare dalla F2, non sceglierebbe questo pilota. Gli auguro tanta fortuna e molta bravura ma se c’è chi, vedi Verstappen e Leclerc, alla sua età sono già piloti in qualche modo affermati in F1, un motivo ci sarà.

    1. Può diventare un buon pilota non credo un fuoriclasse

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