La nuova nata in casa Ferrari porta un nome storico: TESTAROSSA.
Testarossa è un nome importante e ambizioso. Un nome che richiama la storia della Ferrari e alcuni dei suoi modelli più famosi. Fece la sua comparsa per la prima volta nel 1956 sulla 500 TR quando un meccanico trovò una latta di colore e non si sa bene perché, andò a dipingere di rosso le teste dei cilindri. Da allora i motori da corsa più estremi sono colorati di rosso fino a che nel 1984 non ha preso vita con la firma di Pininfarina la Testarossa, scritta come una parola sola e presentata addirittura al Lido di Parigi.
La nuova Testarossa, preceduta dalla sigla 849 è stata svelata a Milano ad un migliaio di clienti internazionali. Ed è la prima volta che una vettura di Maranello viene lanciata nella città della moda e del design. “Questa è la città dell’avanguardia, la capitale del design”, racconta Flavio Manzoni, il papà di più di 70 Ferrari, che entra in scena citando Oscar Niemeyer e il suo palazzo Mondadori. E questa è una Ferrari dal design audace, quasi scandaloso, una Ferrari che va a sostituire la SF 90 Stradale diventando la più estrema tra le vetture in gamma, la più performante con i suoi 1050 cavalli, 50 in più della vettura che va a sostituire (tra gli 830 cv del V8 biturbo e i 220 dei tre motori elettrici).
Lavorando su motore, freni, elettronica e aerodinamica si sono migliorate tutte le prestazioni della SF 90 Stradale con un tempo di 1’17”500 a Fiorano, uno 0/100 km/h in 2”3 e un 0/200 km/h in 6”35 e un 100/0 km/h in 28,5 metri. Resta invariata solo l’autonomia elettrica rimasta di 25 chilometri per non appesantire troppo l’auto ingrandendo la batteria (è ibrida plug-in). “E poi nessun cliente ci ha chiesto di avere più chilometri in elettrico, Bastano 25 chilometri per uscire in silenzio dalla città o per adempiere a regolamenti stringenti in vigore in varie città europee”, spiega Gian Maria Fulgenzi, il responsabile tecnico che racconta il lavoro fatto sul turbo (“il più grande mai montato su una Ferrari di serie”), sui materiali (“80% di alluminio riciclato”), sui freni in collaborazione con Brembo (con il nuovo ABS Evo), sul volante dove tornano i tasti fisici invocati dai clienti e sull’elettronica con l’introduzione di un nuovo algoritmo Five (Ferrari Integrated Vehicle Estimator) in grado di predire le abitudini del pilota e di aiutarlo a raggiungere i suoi limiti. Un algoritmo così veloce ad adattarsi che se anche la guidassi io per un mese e poi salisse Leclerc capirebbe subito che può alzare quei limiti). È insomma una Ferrari nuova dentro e fuori che nasce (come d’abitudine recentemente) sia in versione coupé che spider (con tetto in metallo che si ritrae in 14”). “Lo facciamo per dare ai clienti la massima libertà di scelta. Fino ad oggi siamo al 50% e 50%, ma c’è una tendenza in aumento per le spider”.
Per lanciare la nuova Testarossa entrano in scena Enzo Ferrari e la sua ossessione per la velocità e addirittura Michael Schumacher. Ci sono le loro frasi ad annunciare il momento in cui viene presentata da Enrico Galliera, Gianmaria Fulgenzi e Flavio Manzoni, i tre front man della Casa che in queste presentazioni ormai non prevede più da tempo la presenza del presidente.
“Con questa vettura visionaria con la quale vogliamo stabilire un nuovo punto di riferimento per le prestazioni. È un passo avanti importante in termini di performance, ma anche di versatilità e di piacere della guida. Non è solo l’auto che va a sostituire la SF 90 Stradale è un’auto che ci porterà a varcare una nuova frontiera”, dice Enrico Galliera spiegando i motivi che hanno spinto la Casa di Maranello a scegliere un nome così importante, un nome che è stato deciso dopo, quando la vettura era già stata abbondantemente pensata e disegnata: “Ha delle prestazioni e un design così estremi e all’avanguardia che ci è sembrato giusto darle un nome storico legato alla sigla che segnala il numero dei cilindri e la cilindrata unitaria”. E Testarossa sia. Senza nostalgici richiami a quella del 1984 con le sue portiere caratterizzate da quelle griglie laterali che sono passate alla storia.
“Non c’era motivo per richiamarla e poi se andiamo indietro nella storia neppure la Testarossa del 1984 aveva dei richiami a quella del 1957” spiega Flavio Manzoni che difficilmente fa Ferrari che richiamano quelle precedenti, al limite lascia qualche tributo come in questo caso con la doppia coda, quei Codoni posteriori che sono un chiaro richiamo al passato, alla 512 Sport. È una macchina che nasce senza compromessi dove tutto è stato studiato per massimizzare le performance che aumentano anche di più con la versione “assetto Fiorano”.
Per assecondare le richieste dei tecnici, Flavio Manzoni e la sua squadra hanno dovuto aumentare il flusso dell’aria per raffreddare motore e batteria. Un lavoro che parte sul frontale e che si accentua sulle portiere (realizzate in un blocco unico) dove la canalizzazione fa il suo dovere, ma allo stesso tempo lascia un segno inconfondibile. “Le forme sono estremamente innovative, è una bella composizione di superfici molto scolpite e di tagli grafici inusuali dove ogni cosa ha una sua precisa funzione”. Una scultura in movimento. Con un prezzo adeguato a un’opera d’arte: 460 mila euro per la versione coupè, 500 mila per quella cabrio e un supplemento di 52.500 per la Assetto Fiorano. E il bello è che andrà a ruba.
LA SCHEDA TECNICA
Potenza massima 1050 cv
MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA
Tipo V8 biturbo – Carter secco
Cilindrata totale 3990 cm3
Alesaggio e corsa 88 x 82 mm
Potenza massima* 830 cv a 7500 giri/min.
Coppia massima 842 Nm a 6500 giri/min.
Regime massimo 8300 giri/min.
Rapporto di compressione 9,54:1
Potenza specifica 208 cv/l
SISTEMA ELETTRICO
Potenza massima in eDrive 163 cv
Capacità batteria 7,45 kWh
Autonomia massima in eDrive 25 km
DIMENSIONI E PESI
Lunghezza 4718 mm
Larghezza 2304 mm
Altezza 1225 mm
Passo 2650 mm
Carreggiata anteriore 1678 mm
Carreggiata posteriore 1673 mm
Peso a secco* 1570 kg
Rapporto peso a secco/potenza 1,5 kg/cv
Distribuzione dei pesi 45% ant. / 55% post.
Capacità serbatoio 68 litri
Capacità baule 74 litri
PNEUMATICI E CERCHI
Anteriore 265/35 R20 J9.5
Posteriore 325/30 R20 J11.5
FRENI
Anteriore 410 x 223 x 38 mm
Posteriore 372 x 233 x 34 mm
TRASMISSIONE E CAMBIO
Cambio F1 a doppia frizione e 8 rapporti
CONTROLLI ELETTRONICI
Side Slip Control (SSC) 9.0, TC, eDiff, SCM, FDE 2.0, EPS, FIVE, ABS Evo ed EBD prestazionali in tutte le posizioni del Manettino
PRESTAZIONI
Velocità massima >330 km/h
0-100 km/h <2,3 s
0-200 km/h 6,35 s
100-0 km/h 28,5 m
200-0 km/h 108,0 m
Tempo sul giro di Fiorano 1’ 17” 500
