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Le banalità di Vasseur e le ombre di Hamilton in rassegna stampa

Hamilton e Vasseur ChinaGp

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Dopo 9 gare la Ferrari è per la prima volta seconda tra i Costruttori. Molto per merito suo, moltissimo per demerito della Mercedes (due ritiri, il flop monegasco) e della Red Bull (un pilota solo). “Meglio essere secondi che quarti”, dice Fred Vasseur, l’uomo che ride sempre. Dopo 9 gare Lewis Hamilton ha 23 punti in meno del suo compagno a cui ha dovuto cedere due volte il passo in gara. Qualcosa in Lewis non funziona e Hulkenberg che lo svernicia con la Sauber è la fotografia della crisi. Le banalità di Fred e le ombre di Lewis fanno la loro comparsa sulle pagine dei quotidiani di oggi.

La rassegna stampa di www.loslalom.it

Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: Il rispetto per il grande campione, la malinconia nel vederlo così: battuto e abbattuto. In pista, nelle comunicazioni via radio, nelle interviste che deve sostenere per contratto, anche se vorrebbe scappar via, chiudersi chissà dove. Lewis Hamilton è una star opaca. L’entusiasmo che lo ha trasportato a Maranello in un tripudio gioioso e universale è un ricordo che disturba e fa male. Non riesce a reggere il ritmo di Leclerc; sembra sospeso tra la ricerca della polvere magica utile al fuoriclasse e il sospetto di essere circondato da una squadra che non lo comprende e non lo sostiene. Sono sin troppi gli estimatori trasformati in accusatori impietosi e, dopo sole 9 gare, assistiamo ad una storia d’amore, se non compromessa, in piena crisi

Leo Turrini, Il Resto del Carlino: Hulk guida la macchina del forse troppo deprecato Mattia Binotto, ex capo del reparto corse di Maranello. Questa macchina è la futura Audi, ma per ora è ciò che resta della Sauber, la Cenerentola delle scuderie. Che Lewis Hamilton, con la Storia che ha alle spalle, non sia in grado di tenersi dietro un dipendente dì Binotto , insomma, lascia perplessi. E’ come se tutti gli eterni sogni Ferrari si specchiassero nella dannazione di una mediocrità che (quasi) tutti contagia. Fino a quando potremo considerare accettabile una simile realtà?

Arianna Ravelli, La Gazzetta dello sport: La Ferrari ha chiuso il 2024 a 16 punti dalla McLaren e quasi a parità di prestazioni, mentre dopo nove gare quest’anno ha meno della metà dei punti della Mclaren. Al terzo anno della gestione Vasseur qualcosa non ha funzionato. Gli va dato ancora tempo? Sì, cambiare adesso non servirebbe a niente. Però varrebbe la pena che a Maranello prendessero atto che gli alibi sono finiti. Così come non conviene alimentare illusioni sui poteri salvifici della sospensione posteriore modificata che dovrebbe arrivare attorno a Silverstone. Non si può sempre buttare la palla avanti e sperare che qualcosa accada.

Jacopo D’Orsi, la Stampa: «Preferisco essere secondo che quarto», musica per le orecchie di monsieur de La Palice che abbraccerebbe il connazionale Frederic Vasseur per questa ovvietà se solo non fosse morto 500 anni fa.

 Umberto Zapelloni, Il Giornale: Se la perfezione della McLaren quasi annoia, visto che tra i due compagni/avversari non ci sono cattiverie e il loro duello, per ora, non promette quelle scintille che sono il sale di questo sport, per fortuna c’è l’imperfezione degli altri che ci fa divertire un sacco.

Alessandra Retico, Repubblica: Toglietegli pure le ali, le McLaren volano in un’altra dimensione. Barcellona non mente e le papaya dicono da mesi tutta la verità: le nuove regole sulle appendici flessibili non le toccano, altro che presunti bastoni tra le ruote.

Fabio Tavelli, il Foglio: Sei giri di trenino per rimuovere la Mercedes di Kimi Antonelli sono troppi. Va bene il discorso sicurezza, ci mancherebbe, ma ne sarebbero bastati la metà. Si continua a perdere tempo per far sdoppiare i doppiati, una cosa che dovrebbe essere automatica nel momento in cui entra la safety. Invece la direzione di corsa aspetta sempre che prima venga rimossa la vettura che ha causato il suo ingresso e solo dopo avviene la procedura di sdoppiamento. Così facendo si perdono giri preziosi, la gara di Barcellona è stata (ancora una volta) decisamente noiosa e solo gli ultimi giri hanno svegliato (ma non è certissimo) chi davanti alla tv ha seriamente rischiato di perdersi il gran finale essendo finito tra le braccia di Morfeo

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