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#LeMans66 due Oscar… Certo quel #Ferrari in tribuna…

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Christian Bale in Twentieth Century FoxÕs FORD V. FERRARI.

“La storia è leggendaria perché questi uomini hanno sfidato Dio e hanno vinto, non è così? Dio era Enzo Ferrari: era un genio, un Golia per reputazione e stile, un mito nel mondo delle corse. E questo piccolo gruppo di emarginati, grazie al sostegno di Ford e nonostante l’interferenza di Ford, lo ha battuto”. In queste parole di Christian Bale il succo di Le Mans 66, la Grande Sfida il filmone in arrivo in Italia il 14 novembre per @20thFoxItalia.

Il 9 febbraio LeMans 66 la Grande Sfida ha conquistato due Oscar: Best Film Editing e Best Sound Editing. Nel 1966 Grand Prix vinse tre statuette: Best Souund Effects, Best Film Editing e Best Sound.

Le Mans ’66 che negli Stati Uniti è uscito con il titolo Ford vs Ferrari si candida a diventare uno dei migliori film sulle corse mai realizzati. Non un docufilm (vedi il mitico Senna), ma un film hollywoodiano vero e proprio in perfetto stile Rush. D’altra parte il regista James Mangold e gli interpreti Matt Damon e Christian Bale non hanno bisogno di presentazioni. Senza contare Remo Girone nei panni di Enzo Ferrari.

La storia del film ripropone la storia della 24 ore di LeMans del 1966, quella della grande rivincita Ford contro Ferrari, già narrata dal libro Go like Hell di AJ Baime. Erano anni in cui Lee Iacocca per riportare in auge la Ford aveva individuato nelle corse l’arma vincente. Aveva anche tentato di acquistare la Ferrari e le trattative tra gli americani e il commendatore erano andate avanti a lungo fino a che Ferrari, compreso che non avrebbe avuto la libertà e i capitali che voleva per gestire il reparto corse, fece saltare tutto. Era il 1963, l’offerta era di 18 milioni di dollari. Ferrari decise di andare avanti da solo (poi nel 1969 l’accotdo con Fiat), mentre Henry Ford commentò: “Molto bene. Correremo contro di lui e lo batteremo“.

Ecco la storia del film:

Nel 1959 Carroll Shelby (Matt Damon) è all’apice del successo, dopo avere vinto la più difficile fra le gare, la 24 Ore di Le Mans. Ma il trionfo è presto seguito da una notizia devastante: i dottori gli comunicano che, a causa di una grave patologia cardiaca, non potrà mai più correre. Shelby è un uomo dalle risorse illimitate e si reinventa un lavoro come progettista e venditore di automobili in un magazzino di Venice Beach, con un team di ingegneri e meccanici di cui fa parte come collaudatore dal carattere decisamente irascibile Ken Miles (Christian Bale). Miles, premiato pilota britannico e devoto padre di famiglia, è un asso del volante, ma è anche brusco nei modi, arrogante e poco incline al compromesso.

Quando le Shelby a Le Mans si piazzano alle spalle delle auto di Enzo Ferrari (Remo Girone), la Ford Motor Company ingaggia il giovane visionario per progettare una macchina da corsa rivoluzionaria, in grado di battere la Ferrari nella 24 ore. Shelby, Miles e il loro team eterogeneo e poco organizzato combattono le ingerenze della casa automobilistica, le leggi della fisica e i loro demoni personali, riuscendo a sviluppare un veicolo straordinario, capace di sbaragliare tutti.

“La sfida era trovare il modo di ripercorrere la storia facendo provare al pubblico la passione, il cameratismo e l’energia dei piloti, dei progettisti, dei meccanici e dei tecnici, ma senza legarla al cliché della vittoria nella corsa – racconta Mangold – Pensavo che, se fossimo riusciti ad approfondire questi personaggi unici, vincere o perdere la gara avrebbe avuto un’importanza secondaria rispetto a vincere o perdere la vita”.

Fin qui la storia. Ora qualche istruzione per l’uso:

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