Lo sconosciuto Kimi si fa conoscere anche in italiano: ecco la sua biografia. Fatti non parole

Finalmente è stata tradotta in italiano, completata e arricchita la biografia di Kimi Raikkonen che ha avuto un grande successo quando è uscita in inglese (leggi qui il post dell’epoca) Edita da Minerva con una prefazione e un’integrazione di Leo Turrini, il più grande tifoso di Kimi in Italia, adesso sta già scalando le classifiche anche su amazon.it.

Kari Hotakainen, il giornalista finlandese che ha scritto la biografia autorizzata, è stato ammesso per mesi alla corte di Kimi. Ha viaggiato con lui. Ha ascoltato i suoi silenzi. Ha registrato le sue massime, imperdibile a tal proposito il bonus track finale in cui venmgono raccolte le sue frasi celebri, quelle che sono diventate anche tazze o magliette per i sduoi tifosi (lo ammetto la maglietta con “leave me alone. I know what to do” l”ho comprata anch’io).

“Ho scritto questo libro dal punto di vista di un outsider, in mancanza di punti di vista alternativi. Non si tratta di una biografia – ha detto Hotakainen – e come avrebbe potuto esserlo dal momento che il protagonista è appena a metà del suo percorso di vita? Questa è la storia di un pilota che avrebbe potuto fare il meccanico. Ma non è andata così, ed ha raggiunto una fama mondiale. In brevissimo tempo e con tanta buona sorte. Grazie a sua madre, a suo padre, a lui stesso. L’unica cosa che voleva era andare il più veloce possibile. Sono in tanti a volerlo, ma per lo più restano anonimi. Ed è quello che avrebbe voluto anche lui: ma ormai è troppo tardi”

Se amate Kimi l’avrete già comprata. Se non lo avete ancora fatto sbrigatevi perché soltanto qui lo conoscerete davvero. Kimi non è un pilota come gli altri. Probabilmente non è neppure un uomo come gli altri. è quello che Battiato avrebbe definito un “essere speciale” e qualcuno meno affettuoso “un pazzo scatenato”.

“Muovendosi sempre in direzione ostinata e contraria, Kimi è diventato un mito – ha detto Leo- . Sta sulle piste di Formula 1 da vent’anni. Ha attraversato le generazioni senza mai tradire la fiducia di chi lo ammira. Credo dipenda dal fatto che c’è più verità nei suoi silenzi che in tante chiacchiere dei contemporanei, colleghi di pista compresi”.

Io sono convinto che Kimi sia stato un pilota velocissimo, ma si sia buttato un po’ via per certi suoi comportamenti. Prendete il 2008 pere citare solo un anno. Se Felipe Massa è stato campione del mondo per una manciata di secondi (fino ache Lewis non tagliò il trahguardo), dove sarebbe potuto arrivare un Raikkonen in piena forma? Avrebbe rivinto il titolo che l’anno prima gli fu denerosamente offerto su un piatto d’argento dal duello fratricida Alonso-Hamilton.

Se Kimi avesse incontrato prima Minttu, la seconda moglie, la madre dei suoi bambini, probabilmente avrebbe cambiato rotta prima e avrebbe vinto molto di più. Il fatto che vada avanti a correre anche oltre i 40 anni ne è una dimostrazione (#Raikkonen e signora nello spot #AlfaRomeo).

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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