Le solite McLaren. Un Piastri impressionante. Il solito Max. Quell’errore di Leclerc che purtroppo ogni tanto arriva. Ma finalmente anche un Hamilton diverso. Non abbastanza per tornare dove vorrebbe stare, ma abbastanza per stare vicino al compagno e tornare a sorridere.
Non c’è spazio per i sogni di chi non guida una McLaren nella Formula 1 di oggi. Piastri e Norris sono stati imprendibili in ogni sessione di prova anche a casa Verstappen in Olanda dove amano un’altra tonalità dell’arancione. Ma almeno i suoi piloti ci hanno regalato un duello all’ultimo millesimo con baby face Piastri, il bambino con la faccia da killer, si è preso la pole rifilando 12 millesimi al compagno di squadra. Nulla. Ma abbastanza per scattare dalla posizione che negli ultimi quattro anni ha sempre portato alla vittoria anche se l’anno scorso Max era riuscito a sorprendere Norris al via, ma poi non era riuscito a finalizzare.
Ora Oscar e Lando sono liberi di correre, il Mondiale Costruttori è in archivio anche se non aritmeticamente, l’augurio è che ci facciano divertire duellando per la vittoria, una cosa che in casa McLaren evoca la storia. Se non sbaglieranno qualcosa o non finiranno uno contro l’altro, ci sarà spazio solo per un posto sul gradino più basso del podio.
Anche la pioggia che potrebbe arrivare dal mare del Nord, potrebbe mischiare le carte, ma non mettere in dubbio la superiorità papaya. Dietro a loro c’è la solita ressa con tante macchine molto vicine. Ci sono i soliti, Verstappen e Russell davanti al due Ferrari unito come mai in questa stagione. Ma in mezzo al gruppo dei soliti noti c’è anche una vera sorpresa: Isack Hadjar che ha portato la Racing Bull in seconda fila.
La Ferrari ha dovuto accontentarsi del settimo e ottavo posto con Leclerc e Hamilton divisi solo da 0”050, il distacco minore della stagione. Vicini tra loro, ma lontani 0”678 dalla pole. “Abbiamo pagato il venerdì quando siamo partiti male restando troppo indietro”, si è giustificato Fred Vasseur.
Charles Leclerc è stato decisamente molto più duro. Soprattutto con se stesso: “Sono stato pessimo, ho fatto fatica dall’inizio del weekend. Non ho trovato le soluzioni che cercavo. Non sono riuscito a fare un bel giro in Q3. Non sono stato abbastanza bravo per portare la macchina al quarto posto che era la nostra posizione. Se facciamo tutto perfetto e gli altri sbagliano qualcosa chissà, magari possiamo prendere il podio, ma sarà difficile”, la sua delusione. L’errore nell’ultimo giro gli è costato al massimo un decimo, quando però basta per passare da una seconda a una quarta fila perché dietro alle McLaren sono tutti vicini. Hamilton è stato finalmente aggressivo, vicinissimo a Charles.
Forse è uno di quelli che sogna la pioggia più degli altri: “Spero in condizioni miste”, racconta, ammettendo di esser entrato i modo diverso nel weekend: ““Dopo alcune riflessioni ho migliorato il mio approccio al weekend, ho cambiato alcune cose nella preparazione e mi ha reso più rilassato. Purtroppo non è la pista ideale perché qui la macchina è stata difficile da guidare per tutto il weekend…”. Si sta preparando per Monza.

