Monza si è rifatta il trucco per ospitare il Gran premio d’Italia. Nuovo asfalto, nuovi sottopassaggi per migliorare la viabilità, in attesa di un intervento più massiccio sulle tribune. “La sfida è appena cominciata”, dice il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani. Ora c’è da rinnovare il contratto con la Formula 1 che scade l’anno prossimo…
Stefano Domenicali conferma l’intenzione di proseguire, ma Monza sa che non può contare solo sulla storia.
Monza metterà in campo anche la sua storia, perché non si può andare a gareggiare solo nel deserto. E proprio come simbolo della Storia ci sarà un premio speciale per l’uomo in pole: l’anello della regina… e per i tre uomini del podio domenica ci sarà un’edizione speciale con tanto di tricolore delle Jeroboam Ferrari. Nuovo anche il trofeo Vroom by Pirelli e il podium cap che avrà il tricolore.
“Oggi inizia la nuova Monza, inizia il futuro che ci porterà ad avere l’autodromo più bello accogliente e sicuro. Diventerà un punto di riferimento per il mondo”, assicura Attilio Fontana, il presidente della Regione Lombardia
Sarà interessante capire che effetto farà sulle gomme (le più morbide tra quelle a disposizione di Pirelli) il nuovo asfalto che potrebbe essere molto duro per il degrado.
All’inizio del mese di agosto, al termine dei lavori che hanno richiesto l’impiego di 240 operai e 92 mezzi, una squadra di tecnici della Pirelli ha effettuato un sopralluogo per raccogliere dati sul nuovo asfalto, condivisi con la FIA e le squadre in vista dell’ultimo appuntamento europeo della stagione di Formula 1.
L’asfalto, come solitamente accade quando il conglomerato è stato posato da poco tempo, risulta più liscio del precedente e di colore più scuro. Quest’ultima caratteristica avrà un impatto sulle temperature della pista che, in caso di condizioni meteo soleggiate, potrebbero risultare più elevate rispetto al passato e raggiungere anche picchi significativi, superiori ai 50 °C.
In teoria, l’asfalto offre maggior aderenza adesiva, il che avrà un impatto sulla prestazione delle gomme e sulle loro temperature d’esercizio. È assai prevedibile che assisteremo ad un fine settimana con un’elevatissima evoluzione della pista, man mano che gireranno le vetture delle varie categorie che partecipano all’evento.
I tecnici Brembo considerano l’Autodromo Nazionale di Monza, lungo 5.793 metri, uno dei circuiti più esigenti per l’impianto frenante. Con un punteggio di difficoltà massimo di 5 su una scala da 1 a 5, il circuito presenta tre varianti che richiedono una pressione sul pedale del freno superiore ai 140 kg e decelerazioni che raggiungono almeno i 4,5 g. Durante un singolo giro, si contano sei frenate, con un tempo totale di utilizzo che sfiora appena gli 8 secondi.
La Variante del Rettifilo, la prima curva dell’Autodromo Nazionale di Monza, rappresenta la sfida più ardua per l’impianto frenante delle monoposto. Queste ultime, che raggiungono i 328 km/h, devono decelerare fino a 90 km/h in soli 2,52 secondi, coprendo una distanza di 119 metri. Tale frenata impone ai piloti uno sforzo di 4,6 g e richiede un’applicazione di forza sul pedale del freno pari a 145 kg. La potenza frenante generata in questo breve lasso di tempo è di 2.588 kW, evidenziando l’eccezionale capacità di dissipazione termica e la precisione ingegneristica dell’impianto frenante.
Monza è la pista dove, solitamente, si corre con la configurazione aerodinamica più bassa possibile proprio per privilegiare la velocità di punta diminuendo la resistenza all’avanzamento. La stabilità in frenata e la trazione in uscita dalle due chicane sono i fattori che mettono più a dura prova le gomme, anche se non bisogna sottovalutare i carichi laterali esercitati nelle curve veloci, come la Parabolica intitolata a Michele Alboreto e la Grande. Per questo appuntamento, la scelta delle tre mescole da asciutto non è variata rispetto al 2023: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.
Su una pista dove il tempo necessario per effettuare il cambio pneumatici è fra i più elevati del calendario, la strategia su un solo pit-stop è sulla carta la più veloce. Sarà importante verificare nelle prove libere quale potrà essere il ruolo che il nuovo asfalto giocherà sul comportamento dei pneumatici sulla lunga distanza, sia in termini di prestazione che di degrado.

