#MotoGp guida al Gp del Qatar by #Brembo

Archiviata la sosta invernale, la #MotoGP riparte come da tradizione in notturna dal Qatar. Dall’8 al 10 marzo il Losail International Circuit ospita il 1° appuntamento del Campionato del Mondo 2019. 

Situato a 23 km a nord di Doha, il tracciato è costato 60 milioni di dollari statunitensi ed è stato inaugurato nell’ottobre del 2004.

Pur situato in una zona calda del pianeta, non presenta particolari problemi di temperatura perché la gara prende il via alle ore 20, cioè dopo il tramonto del sole.

Nel 2018 la temperatura dell’asfalto era di 23 gradi mentre nel 2015 ha raggiunto i 28 gradi. La gara in notturna permette inoltre di ammirare l’incandescenza dei dischi freno in carbonio nelle frenate più violente.

Secondo i tecnici #Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della #MotoGP, il Losail International Circuit rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. 

In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, eguagliato da altre 9 piste.

L’impegno dei freni durante il GP 

Le 16 curve della pista richiedono l’intervento dei freni in 11 punti. Per questa ragione dalla partenza alla bandiera a scacchi i piloti si servono dei freni 242 volte, il valore più alto di tutte le piste asiatiche.

Così come a Brno e Motegi, i freni sono in funzione per oltre 33 secondi al giro. In Qatar i freni vengono usati per poco più di 12 minuti, equivalenti al 29 per cento della gara. La decelerazione media di 1,2 g è invece in linea con quella della maggioranza delle piste del Mondiale.

Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali e mezzo. Per fare un paragone con la Superbike, sono quasi 5 quintali in più del carico complessivo sulla leva esercitato da Alvaro Bautista in gara 1 del primo round in Australia

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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