Nello spazio con la #Tesla, ma #Musk è davvero l’uomo del futuro?

Il razzo Falcon X è decollato. Il primo volo spaziale di un’azienda privata, la SpaceX, sabato sera ha portato due astronauti in orbita. Il lancio è andato liscio nonostante le nuvole ammassate sopra la rampa di lancio. E un presagio inquietante: l’esplosione del razzo sperimentale Starship, il fratello del Falcon progettato per Marte, venerdì in un test dei motori in Texas.

L’uomo che ci fa viaggiare in Tesla ora ci porta anche nello spazio, un’avventura che alla Nasa aspettavano da nove anni. C’è poco da dire, potrà anche usare modi bruschi e a volte inopportuni, ma Elon Mask è un uomo che riesce a realizzare i sogni. Suoi e di molta altra gente.

È la prima volta dal 2011, quando sono andati in pensione gli Space Shuttle, che l’America fa volare degli uomini con le sue navicelle. Ed è la prima volta in assoluto che le navicelle sono quelle di un’azienda privata, la SpaceX del signor Tesla. Dal 2002, anno in cui ha fondato la sua azienda, Elon Musk ha capito subito che la missione non sarebbe stata una passeggiata. Ha provato, ha fallito, ha riprovato, ha rifallito, ma ora ecco il suo razzo in volo verso la stazione spaziale.

Difficile non dare fiducia a un tipo così. Difficile bollare la Tesla come un’auto che non ha futuro perché presto tutti i costruttori auto produrranno auto elettriche e con le loro economie di scala schiacceranno Musk e i suoi sogni. A parte che quando mai dovesse accadere lui sarà già su Marte, vogliamo almeno riconoscere a questo genio il merito di aver risvegliato il mondo dell’auto, di aver mostrato la via che può portarci nel futuro…

A fare la differenza anche per andare nello spazio è stata un’altra sua idea: recuperare parte del razzo usato per raggiungere la stazione spaziale, il primo stadio del razzo è già tornato a casa… Con un miracolo ingegneristico, Musk è riuscito a rendere riutilizzabile un pezzo del Falcon da 30 milioni di dollari. È stato il trucco che gli ha permesso di dimezzare i costi, rispetto a quanto avrebbe potuto fare la Nasa. E di dimostrare che lo spazio può benissimo essere un affare anche da imprenditori privati. Che alla fine si meritano pure lo spot spaziale con gli astronauti che arrivano alla rampa a bordo di due Tesla X….

Attenzione perché il suo prossimo sogno, ben più grande di scavare tunnel sotto Los Angeles per evitare il traffico, è di portarci su Marte. Sono anni che lo dice, come in questa vecchia intervista a Forbes “C’è sempre il rischio di una catastrofe come ciò che è successo ai dinosauri o di una guerra nucleare globale”, diceva nell’intervista, sorseggiando una Coca Cola nel suo ufficio di El Segundo, in California, dall’altra parte della strada rispetto a un’officina per la riparazione di pneumatici. “Dal punto di vista della garanzia della sopravvivenza dell’umanità, la cosa più potente che potremmo fare è stabilire una seconda civiltà autosufficiente al di fuori della Terra, e l’unico posto realmente fattibile è Marte.” Tenetevi pronti. E provate una Tesla. Ne vale la pena.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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