La notizia della promozione di Adrian Newey a team principal dell’Aston Martin porta a una riflessione e a una preoccupazione.
Meno male che Newey non voleva più un impegno gravoso come in Red Bull per godersi di più i suoi soldi e soprattutto la nuova barca… in Ferrari quando saltò l’operazione così ci avevano fatto intendere… invece era il contrario. Newey aveva chiesto di più e a Maranello qualcuno ha messo le barricate per difendere il suo posto.
D’altra parte lo stesso Newey ha confessato ad un amico: quando ho incontrato i vertici della Ferrari mi è sembrato di capire che non mi volessero davvero. D’altra parte loro avevano Hamilton (sigh!!!).
Newey non ha mai fatto il team principal in vita sua, ma non c’è dubbio che abbia le conoscenze per poterlo fare senza perdere di vista lo sviluppo della vettura che poi resta il suo punto di forza. Fare il team principal e anche il responsabile tecnico del team però non è semplicissimo se non si è supportati da un’organizzazione perfetta (cosa che mancò a Binotto in Ferrari quando invece di rinforzare il team preferirono sostituire lui e ancora adesso ne pagano le conseguenze). L’Aston ha scelto una strada complicata, ma da Cardile in giù ha gli uomini per percorrerla.
Quello che è certo è che la Ferrari l’anno prossimo avrà un avversario in più oltre a McLaren, Mercedes e Red Bull (sempre che il motore fatto in casa sia all’altezza), senza contare che se venissero confermate le voci sulla superiorità dei motori Mercedes anche Williams e Alpine potrebbero svegliarsi, per non dire di Audi su quella che sarà la ex Binotta…
Tempi duri aspettano Maranello.

