Radio bollenti a San Paolo in un gran premio del Brasile che potrebbe lasciare parecchi strascichi invernali… Un gran premio a nervi tesi.
10 a George Russell che firma la resurrezione Mercedes sulla pista di Ayrton e davanti al suo compagno sette volte campione del mondo. Anche gli inglesi hanno un predestinato.
9 a Kevin Magnussen. La sua pole di venerdì resta una perla da ricordare. Peccato poi in gara Ricciardo lo abbia sbattuto fuori al pronti via troncando il suo sogno (di punti) sul nascere.
8 a Lewis Hamilton. Quanto rode a vedere Russell vincere davanti a lui, togliendogli la chance di cancellare quello zero nella casellina delle vittorie che gli da’ tanto fastidio. Ma dopo la sportellata con Verstappen ha ricostruito pazientemente la sua gara. Senza la toccata con Max chissà….
7 a Carlos Sainz. Senza quella visiera a strappo nella presa d’aria che lo ha costretto ad anticipare il primo cambio gomme forse avrebbe avuto più chance anche se la Mercedes sembrava avere un altro passo.
7 anche a Fernando Alonso che ha disputato un’altra gara di livello dopo le sportellate di sabato con il suo compagno di squadra. Nando si sta divertendo, ma non vede l’ora di cambiare aria.
6 a Charles Leclerc. Per quello che ha fatto in pista, risalendo dall’ultima posizione alla quarta meriterebbe anche un 8. Ma quella richiesta via radio di avere il posto di Sainz sul podio non è piaciuta tanto. Chissà che non nasconda altro… Tipo un malessere non risolto con il suo team principal.
5 a Max Verstappen. Ha visto Hamilton e ha esagerato. Primo errore grave della stagione. Non mollare poi la posizione a Perez è stato decisamente arrogante per tacere del suo messaggio radio minaccioso.
4 a Lando Norris. Con Leclerc ha sbagliato lui. Certo Charles avrebbe potuto attendere e sarebbe passato senza danni, ma la difesa di Lando è sembrata eccessiva.
3 a Daniel Ricciardo. Ha eliminato subito il povero Magnussen pagando dazio anche lui nella carambola.
2 alla scelta Ferrari di montare le Intermedie a Leclerc in qualifica venerdì.
0 alla Red Bull. Ha pasticciato per tutto il weekend e ha dato dimostrazione di non riuscire a gestire i suoi piloti. Campioni del mondo sì. ma per un weekend non perfetti.

