Pagelline di fine anno e di fine epoca. Verstappen ha chiuso un ciclo, ha fermato il banchetto di un super campione come Hamilton mettendo in evidenza le crepe del monumento Mercedes.
10 a Max Verstappen alla Red Bull e alla Honda. Il mondiale di Max Verstappen è figlio del suo talento, della sua irriverenza, della sua fiducia infinita, ma anche della forza della sua squadra che, nonostante un mezzo inferiore nel giorno del giudizio, si è inventata la mossa per far saltare il banco. Senza Latifi non sarebbe servito, certo. Ma crederci sempre è l’insegnamento di Max e della Red Bull. Incredibile la Honda che annuncia il ritiro e vince il mondiale.
10 a Lewis Hamilton. Con una partenza perfetta (al contrario di quella Max) si è preso il mondo, rimasto suo fino all’ultimo giro dell’ultimo gran premio. Poi è arrivato Latifi e ha lasciato spazio solo all’uomo Hamilton, un campione pure quello. Ha incassato la sconfitta con serenità, sportività, signorilità. Una lezione per tutti.
9 a Checo Perez. Nel momento del bisogno ha mostrato i muscoli a Hamilton con correttezza e durezza. Spesso è sparito ma alla fine ha dato alla Red Bull quello che Bottas (voto 5) non ha dato alla Mercedes nonostante il titolo costruttori.
8 a Carlos Sainz. Ha chiuso il campionato davanti a Leclerc con il quarto podio (contro uno di Charles). Ha imparato in fretta a fare il ferrarista e sta incrinando la certezza della casa, quel Leclerc su cui tutti scommettono per il futuro.
7 all’AlphaTauri la grande sorpresa della stagione con un Gasly (8) davvero super e baby Tsunoda che all’ultima occasione ha indovinato la gara perfetta.
6 a Charles Leclerc che da un certo punto della stagione ha spento la luce, scarico come la batteria di un’auto elettrica. Prendiamola come una pausa in una carriera dove aspetta sempre una Ferrari vincente. Il crash di Montecarlo resta una grande macchia. Ha buttato l’unica chance della stagione.
6 alla Ferrari. Perché va considerato da dove partiva anche se è arrivata lontanissima dai primi. Dal sesto al terzo posto mondiale il salto è quello che ci voleva. Non è abbastanza ma è un segno. Non si poteva pretendere di più obiettivamente.
6 alla McLaren, ha spezzato l’incantesimo ma poi è sparita. Il trend è positivo come quello di Norris (7) che però rosica per aver visto vincere Ricciardo (6 a parte l’8 di Monza).
5,5 all’Alpine che ha pure vinto una gara, ma ha cotto a fuoco lento il povero BRIVIO con toccata e fuga dalla F1. Alonso (7,5) ha fatto vedere di averne ancora, anche più di Ocon…
5 alla Mercedes campione del mondo costruttori. Perché le è mancata la fantasia per reagire alle mosse Red Bull. E il tentativo di ribaltare il verdetto a tavolino non rende onore a un team che ha riscritto tutti i record della Formula 1.
5 alla Williams che sta risalendo la china ma ora vedremo che farà senza Russell (8 per il futuro). Non sarà semplice onorare il nome che porta.
4 alla Aston Martin, la squadra che è peggiorata di più quest’anno. Vettel ha avuto rari sprazzi, non è più lui da anni ormai se levo tende anche da Stroll.
2 all’Alfa Romeo che non è riuscita a far chiudere dignitosamente la carriera di Kimi e il sogno di Antonio. Una stagione imbarazzante. A Kimi un 8 per la prima parte della carriera. Fino al mondiale. Poi qualche sprazzo e nulla di più. Aveva il talento per vincere di più. A Giovinazzi un 7. La sua un bel ricordo. Meritava di restare.
1 a Latifi. Ha deciso il mondiale con il suo crash chiama Safety. Ma bimbo mio che ti è saltato in testa? Voleva passare alla storia…
0 alla Haas la peggior squadra in pista. Si salva Mick con un 6 di stima e la speranza che come sempre il suo secondo anno sua meglio dei primi.
Sottozero a Michael Masi. Ha sbagliato tutto fino alla fine. Doveva metterà bandiera rossa invece si è inventato una nuova regola per non chiudere il Mondiale dietro alla Safety. Non è all’altezza. Credo lo abbiano capito tutti.

