Rassegna stampa: con Russell chi perde tra Hamilton e Bottas?

Che si dice di Russell e del suo exploit al primo giorno di scuola da vice Hamilton? Chi rischia di più tra Lewis e Bottas? Ecco un po’ di rassegna stampa del giorno via http://www.loslalom.it

 Mentre noi siamo di qua a domandarci se con George Russell sia nata una stella o se certi giudizi non siano affrettati, in Mercedes si stanno facendo un mucchio di risate. Hanno indovinato ogni mossa. Escono come trionfatori politici dalla tornata di prove libere del secondo GP consecutivo del Bahrain. Il ragazzino di 22 anni mai arrivato tra i primi 10 in due anni di Formula 1 si è lasciato tutto il mondo alle spalle appena messe le mani sul volante della macchina che di solito guida Lewis Hamilton, fuori per la positività al virus.

Oggi le qualifiche (diretta Sky alle 17.55) diranno se è stato l’abbaglio di un giorno o se la Mercedes avrà dimostrato quello che voleva dimostrare, il reale rapporto di forza tra una factory e i suoi piloti. Le conseguenze sono due. La prima: Bottas dovrà spiegare come mai a parità di macchina (più o meno) un pilota ragazzino gli ha dato tre decimi di distacco su un giro durato 53 secondi. La seconda, la più importante, la reale posta in gioco in questo GP: Hamilton dovrà autocensurarsi nelle richieste economiche per il rinnovo del contratto, se basta un ventiduenne senza nemmeno 1 punto in carriera a mettere la macchina, il suo Shuttle, davanti a tutti. 

La Mercedes ha afferrato al volo un imprevisto (il contagio del campione del mondo) per giocare su grande scala la stessa partita a scacchi giocata l’anno scorso dalla Ferrari con Leclerc e Vettel, quando affiancando il cucciolo al campione stanco, e vedendolo prima alla pari, poi davanti, ha ribaltato gli equilibri al tavolo delle trattative, spargendo al vento la richiesta del tedesco di 40 milioni per il rinnovo e piano piano spingendolo prima all’angolo, poi fuori. 

Russell si dimostra pure intelligente quando dice che in qualifica qualcosa può cambiare e che in ogni caso la gara, beh «la garà una carneficina». È là che poi dovrà dimostrare davvero la capacità di reggere la guida dello Shuttle. Ai signori di Liberty Media non pare vero il fatto di aver trasformato un GP insignificante in un evento così gravido di risposte. 

Fulvio Solms sul Corriere dello sport-Stadio scrive che ai dirigenti di Stoccarda, «stressati dalle richieste ultramilionarie di Hamilton, non spiacerebbe pagare una pipa di tabacco a un pilota che consente loro di rimettere al centro dell’attenzione mondiale la macchina e di uscire dalla narrazione del vincitore seriale. Ma stiamo correndo troppo. Rivediamolo in azione oggi e domani questo Russell, stropicciandoci gli occhi per esser certi di non aver sbagliato. Certo questa prima giornata ha ricordato l’alba di grandi fenomeni: lo stesso Hamilton che al pronti via nel 2007, al suo debutto in Formula 1, alla McLaren accanto al celebrato campione del mondo Fernando Alonso piazzò subito nove podi consecutivi». 

  Non mi vedo a correre in F1 fino ai 40 anni, ma penso di poter dare ancora qualcosa per un po’

Sebastian Vettel, intervistato stamattina da l’Équipe

   Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera è prudente dopo due sessioni di prove libere su una pista che peraltro considera tecnicamente inconsistente: Che George Russell sia veloce è ormai noto. Che brilli nel giro secco piuttosto che in gara sta nelle statistiche della F1. Il miglior tempo nelle prove in Bahrein, all’esordio sulla Mercedes, premia il suo talento, non basta per alcun verdetto ma serve a chi non vedeva l’ora di trattare Hamilton come un buon pilota trasformato in fuoriclasse dalla macchina che guida

Stefano Mancini su la Stampa considera che questa storia sia stupefacente e anche un po’ imbarazzante” e si domanda a quale dei due piloti Mercedes sarà riservata la strategia più favorevole. “Bottas – scrive – ha diritto di anzianità, scaricarlo ora significherebbe avere un pilota demotivato per l’intera prossima stagione, fino a scadenza contratto. Ma anche aiutare il nuovo arrivato a vincere avrebbe un suo bel «perché»: perché spendere 45 milioni l’anno per trattenere Hamilton?

Io sul Giornale ho ricordato che Russell è alto 11 centimetri più di Hamilton, sbatte con le spalle contro la carrozzeria e indossa scarpe di un numero più piccole per riuscire a infilarsi dentro quel morso di spazio. Se in qualifica e poi in gara, confermerà quello che ha dimostrato ieri scriverà una pagina importante. Soprattutto metterà un granello di sabbia grosso così in un meccanismo perfetto chiamato Lewis Hamilton. Perché se il ragazzino arriva e vince non ci sarà più solo Verstappen a dire: Con la Mercedes vincerebbe chiunque

 

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Sarebbe giusto anche però ripetere quanto detto nell’altro post: che possa vincere con la stessa macchina di Hamilton magari è possibile, che riesca a battere Hamilton è da vedere

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