Ricordando Gilles con la Monrace da Montecarlo a Monza

Le belle idee vanno raccontate. E l’idea dell’Associazione Sant Ambroeus, è una di quelle idee che nascono bene: una cavalacata con auto storiche da Monaco a Monza per ricordare Gilles Villeneuve nel quarantesimo anno della sua scomparsa. L’appuntamento è per la prossima primavera e sarà riservato a Gran Turismo costruite dal 1950 agli anni ’90 con ammissione (a discrezione degli organizzatori) di Ferrari anche prodotte in epoche più recenti.

Una manifestazione all’insegna del piacere di guida e della gioia del buon vivere. Due cose che anche Gilles sapeva coniugare.

L’hanno chiamata MONRACE e funziona. Porterà la carovana da Montecarlo dove Gilles viveva a Monza dove nel 1979 salì sul podio completando la parata mondiale di Jody Scheckter con una tappa intermedia nell’astigiano. Un’occasione per ritrovarsi due sere a parlare di Gilles, icona di una certa Formula 1 che ormai non esiste più.

E’ significativo che a promuovere MONRACE sia il giovane presidente dell’Associazione Sant Ambroeus che all’epocadi Gilles non era ancora nato. Per i giovani Gilles rappresenta ancora qualcosa di particolare. Un personaggio da ricordare e onorare con la sua spontaneità, la sua velocità e quella dose di pazzia che lo ha reso comunque famoso non solo tra i ferraristi.

Nella sala stampa dell’Autodromo di Monza a raccontare Gilles, oltre al sottosciotto e al mio compagno di penna Luca Dal Monte, c’erano il mitico Ercole Colombo con i suoi scatti, il collega Paolo Ianieri da sempre innamorato di Gilles (tanto da girare con un casco che riproduce quello del canadese) e Evaristo Beccalossi che ha raccontato come per vedere Gilles da vicino un anno di diede malato agli allenamenti… “Non avevevo fatto i conti con le foto che poi arrivarono da Monza dove mi avevamo ricevuto al box Ferrari: mi presi anche una bella multa, ma lo rifarei…”.

Per informazioni scrivete pure a asdsantambroeus@gmail.com

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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