Rossi e Quartararo la #MotoGp del vecchio e del bambino

Nel giorno in cui scopre di avere un nuovo padrone, Fabio Quartararo alla seconda vittoria di fila in questa mini era senza Marquez, il Motomondiale si accorge di dover ancora fare i conti con il più vecchio di tutti: Valentino Rossi.

Dopo 17 gare di buio, Vale ha ritrovato la strada del podio che non frequentava più dal secondo posto di Austin 2019 e lo ha festeggiato a modo suo salendo in piedi sulle protezioni davanti a una tribuna vuota.

“Sono molto contento di essere tornato sul podio, non è paragonabile a una vittoria ma è molto simile – ha dichiarato – Sono davvero molto felice, è passato tanto tempo dall’ultimo podio, venivamo da un week end frustrante e da una stagione negativa dove accusavo sempre gli stessi problemi che non riuscivo a risolvere. In questo weekend abbiamo iniziato a lavorare in maniera differente e di questo ne sono felice perché con il team abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

“Abbiamo dovuto lottare e spingere molto con la Yamaha per cambiare il setting: la M1 che avevo fino a domenica scorsa non era la mia, aveva una posizione in curva che non mi piace, che dovrebbe salvare la gomma, ma che con me non funziona. Dalle libere del venerdì ho invece ritrovato le mie sensazioni e il piacere di guidare come mi piace. Visto che io ci sono, e ci sarò pure l’anno prossimo, la Yamaha mi deve aiutare, serve che credano in me e che lavoriamo bene perché io so dare buone indicazioni e sento quello che succede sulla moto. Abbiamo lottato per 4 giorni per fare quello che volevamo e se avessimo mollato sarebbe stato come la scorsa settimana: era un week end troppo brutto per essere vero, sarò pure vecchio e gli altri più veloci, ma non fino a questo punto. Perché dover lottare così tanto? Perché la Yamaha ha Vinales e Quartararo che vanno fortissimo e quindi ti dicono di imparare a guidare quello che c’è”.

Il vecchio e il ragazzino. La Yamaha si trova di fronte a questa storia. Da una parte il futuro su cui ha deciso di puntare decisamente per scalzare Marquez e la Honda dal trono. Dall’altra l’uomo che ha scritto pagine importantissime della sua storia a due ruote. Ha già fatto la sua scelta affidando al baby la moto ufficiale 2021, quella che oggi è del vecchio Rossi. Una scelta comprensibile perchè oggi obiettivamente Quartararo ne ha di più di Vale. Ma l’importante è capire che Vale ne ha ancora. Che non è da pensionare. Nelle sue giornate è ancora un uomo da podio e chissà che non possa tornare anche a vincere. Uno che ha 199 podi nella massima serie merita questo ed altro.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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