Tartarughe per Verstappen, Vettel e Ducati

nuvolari
Nuvolari e D’Annunzio al Vittoriale nel 1932

 

Oggi è la Giornata della lentezza. Non esattamente la giornata perfetta per un blog che si chiama TopSpeed… Ma la lentezza ogni tanto può aiutare. A ragionare. A non sbagliare. A ripartire più veloci di prima. Anche per chi ha come obbiettivo la velocità, esser lenti può avere un senso. D’altra parte se il simbolo di Tazio Nuvolari era una tartaruga…

Gabriele D’Annunzio lo invitò al Vittoriale (era il 28 aprile del 1932) e gli regalò una piccola tartaruga d’oro («all’uomo più veloce l’animale più lento») che Tazio considerò un amuleto ma anche un simbolo.

La velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo“, scriveva Milan Kundera che tra  suoi mille libri scritto pure La Lentezza

Oggi chi farebbe bene ricevere in regale una Tartaruga, come consiglio di fermarsi un po’ a pensare? 

A Max Verstappen. Ragionare gli farebbe bene, molto bene. Una vita da lepre quando sei ancora un leprotto inesperto, non è facile. Max lo sta provando sulla sua pelle in quest’inizio di campionato che per lui sembra un film dell’orrore dove lui è allo stesso tempo vittima e killer.

A Sebastian Vettel.  Un po’ più di testa e un po’ meno cuore (o pancia) lo aiuterebbero. Seb ha cominciato il mondiale alla grande. Tre pole. Due vittorie. Ma non è in testa al campionato… Non è stata solo colpa sua, beninteso, ma a Baku…

Alla Ducati. Sta dilapidando un capitale. Nelle moto gli ordini di scuderia non sono una prassi. Ma chiedere a Lorenzo di lasciar passare Dovi che era più veloce, sarebbe stato davvero il minimo… Così i punti incassati sono stati zero… E poi sarebbe il caso di fermarsi, sedersi attorno ad un tavolo e firmare il rinnovo del contratto di Dovi. Sono convinto che la Ducati perderebbe molto senza di lui. Oggi, ma anche domani.

 

 

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Concordo egregio zapelloni.. soprattutto sulla Ducati.. Dovizioso é un patrimonio da non disperdere..

    1. Esattamente

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.