Valentino alla Gazzetta: ecco perchè continuo

Bella intervista a Valentino Rossu sulla Gazzetta. Paolo Ianieri gli fa raccontare il senso della sua nuova sfida, questa sua voglia di continuare a correre contro il tempo.

«Il mio ragionamento è molto semplice e mi fa strano che certa gente non lo capisca, forse il mio modo di pensare è diverso. A me piace come mi sento, la sensazione, l’adrenalina che mi dà vincere, andare sul podio o solo fare una bella gara. Sto bene per qualche giorno. Mi piace quella sensazione lì. So benissimo che alla fine il tempo l’avrà vinta, purtroppo per tutti è così, ma provo con tutte le mie forze a rendergliela il più difficile possibile, ecco. E questo è il solo motivo per cui ancora corro». 

«Quello che perdi smettendo di fare quel che ti piace di più, è più di quello che guadagni nello smettere quando sei all’apice della carriera. E comunque non sai mai se è veramente finita: nel 2013, al ritorno in Yamaha, per tutti ero già finito. Invece, se non mi avessero rubato il Mondiale, nel 2015 ne avrei vinto un altro, sarebbe stato il decimo e avrebbe allungato la mia vita sportiva da vincente addirittura di 6 anni. Quindi non la penso come Jordan, anche se lui è un mito per me. Ovvio, non voglio arrivare 12° o 16°. E se avessi voluto smettere all’apice avrei dovuto farlo qualche anno fa. Ma io ci credo, ci voglio provare. Quando mi guardo allo specchio, io non mi sento assolutamente vecchio. Però vedere Graziano e la Stefania con i capelli bianchi fa effetto. Vorrei che rimanessero giovani per sempre anche loro»

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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