Per la seconda volta nel giro di poche settimane Sebastian Vettel cerca di scaricare le colpe del mancato successo Mondiale. Continua a parlare di “Ferrari non dominante” e di responsabilità che non sono soltanto sue. Ha ragione?
Lo aveva già confessato a Roberto Chinchero di motorsport.it (Leggi qui) Lo ha ripetuto al Corriere della Sera, intervistato da Daniele Sparisci (Il link all’intervista completa). “Avevamo una buona macchina, non dominante. Nella parte finale del campionato spesso ci è mancata la velocità“. Non ha tutti i torti a dire che la Ferrari non è stata dominante come la Red Bull con cui ha vinto 4 mondiali o le Mercedes delle ultime stagioni. Ma la Ferrari 2018 era la miglior Ferrari dal 2005 in poi. Migliore anche di quella con cui Raikkonen vinse il campionato battendo Alonso e Hamilton, i litigarelli di casa McLaren.
Certo se lui per vincere il titolo ha bisogno di una Ferrari dominante, allora ha ragione. Quest’anno non poteva vincere. Ma con una Ferrari dominante non ci sarebbe bisogno di un Vettel per vincere il campionato… A in quattro volte campione del mondo si chiede quel qualcosa in più. Qualcosa che lui non ha saputo dare. La #Ferrari avrebbe vinto il Mondiale con #Hamilton? Sì
Ma a questo punto credo sia inutile cercare le colpe. Il risultato purtroppo è quello che conta e la Ferrari il mondiale non solo lo ha perso, ma non è riuscita a mantenerlo aperto fino all’ultima gara come era capitato almeno due volte nell’epoca Alonso (con una macchina che non valeva quella del 2018).
Ora tocca alla Ferrari aiutare Sebastian. Aiutarlo a superare la stagione più dura. Ridargli la sicurezza e la certezza. Perché resto dell’idea che oggi Vettel non valga Hamilton, ma che comunque sia uno dei top in Formula 1. E che per vincere il titolo ci sia bisogno del miglior Vettel e della miglior Ferrari (quella di quest’anno, ad esempio).
