#Vettel un anno dopo: “Amo Spa”. Pista da #Ferrari

Un anno fa, proprio a Spa, Sebastian Vettel ottenne la sua ultima vittoria. Fu il successo della grande illusione. Poi venne Monza, il dissastro assoluto. A Spa la Ferrari riparte per vincere. La pista ha le caratteristiche giuste per la Sf90. I piloti hanno la fame giusta. La Ferrari vi ha già vinto 17 volte.

“Spa-Francorchamps è una pista leggendaria, che è senza dubbio tra le mie preferite – conferma Sebastian Vettel – È un tracciato molto speciale che si caratterizza per i saliscendi e per il fatto di snodarsi per buona parte praticamente nel bosco. Chiaramente nel corso del tempo anche questo circuito è cambiato molto, come del resto lo sono le auto che guidiamo”.

“Ricordo la prima volta che ho gareggiato qui in Formula 1 – ricorda Seb – e rispetto a quei tempi certe curve sono diventate più facili da affrontare, perché c’è più carico aerodinamico sulle nostre monoposto. La esse in salita Eau Rouge, che oggi possiamo percorrere in piena accelerazione, resta qualcosa di unico, ma anche curve come Pouhon e Blanchimont sono spettacolari. Dall’ Eau Rouge devi uscire senza errori per portare quanta più velocità alla staccata di Les Combes, un punto nel quale è possibile effettuare dei sorpassi grazie alla scia e a una vettura perfetta anche nei rapporti del cambio. Da Puohon in poi la pista è tutta bellissima, una volata ad acceleratore premuto che ti porta fino alla Bus Stop, altro punto nel quale è verosimile tentare un attacco. Quando scopri Spa-Francorchamps non puoi fare altro che amarla”.

“Spa-Francorchamps è una pista mitica nel mondo del motorsport e una delle più belle inserite nel calendario del campionato di Formula 1 – il parere di Charles Leclerc – È quindi particolarmente piacevole riprendere proprio su questo tracciato l’attività di pista dopo la pausa estiva”.


“Fa sempre impressione rendersi conto di quale velocità siano in grado di sviluppare in curva le vetture dell’attuale generazione di Formula 1- aggiunge – e credo che su poche piste come questa la percezione sia così chiara. Mi riferisco soprattutto alla esse in salita Eau Rouge: la prima volta che arrivi qui e la guardi ti colpisce per quanto è stretta e ripida. Ebbene, sull’asciutto siamo in condizione di farla in pieno, nonostante la compressione e altri aspetti la rendano particolarmente impegnativa per il fisico, specie nei primi giri. Passaggio dopo passaggio il collo s’adatta, il tuo cervello la assimila e diventa una curva come le altre, da sfruttare in pieno in funzione del resto del giro, ma resta una sequenza unica. Non è il solo che si trova a Spa-Francorchamps, e proprio per questo è importantissimo non sbagliare nulla nei punti chiave per massimizzare la prestazione al primo tentativo in qualifica. Anche perché il giro è particolarmente lungo e doverne abortire uno rischia di farti saltare i calcoli di tempo che hai pianificato”.

“Il campionato riparte dal Belgio e dalla splendida pista di Spa-Francorchamps, uno dei tracciati più completi presenti nel calendario del Mondiale. Abbiamo staccato per qualche giorno, giusto il tempo per ricaricare le batterie e tornare in pista pronti ancora una volta a dare battaglia – le parole di Mattia Binotto – Siamo più motivati che mai a fare bene nella seconda parte di stagione e vogliamo provarci fin da questo weekend”.

“Quello di Spa è un circuito dalle velocità medie molto elevate: il primo e l’ultimo settore sono caratterizzati da lunghi rettilinei che premiano la maggiore velocità, ma è anche nella parte centrale, ricca di curve che richiedono un buon bilanciamento della vettura e un maggior carico aerodinamico, che spesso si riesce a fare la differenza e sul quale dovremo torvare il miglior compromesso di assetto”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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