Doppio naufragio Ferrari e solito Super Max

Sono 750 giorni che Max Verstappen è in testa al Mondiale. Dal Gran premio di Spagna del 2022 a quello del 2024, come minimo, visto che gli avversari si avvicinano, ma alla fine Leclerc è sprondato a 56 lunghezze dal leader. Sesta vittoria stagionale di Max, primo naufragio totale della Ferrari.

La domenica nera delle Rosse. La grande illusione della Scuderia è durata due settimane, da Monaco a Montreal il mondo della Ferrari si è capovolto. Leclerc e Sainz non riescono neppure a concludere la gara, un doppio ritiro che non si vedeva dalla gara di Baku del 2022. Leclerc ha combattuto finchè ha potuto con un motore che non spingeva abbastanza, facendogli perdere un secondo al giro, ha addirittura tentato di giocare il jolly montando gomme da asciutto con grande anticipo su tutti gli altri, naufragando definitivamente all’ultimo posto, prima di tornare definitivamente ai box a sventolare bandiera bianca al 43° giro.

La gara di Sainz, sempre fuori dalla zona punti, si è chiusa una decina di giri dopo quando Carlos ha perso la sua Ferrari su un cordolo ed ha finto con lo speronare ed eliminare anche il povero Albon. Un weekend disastroso proprio su una pista dove gli sviluppi portati in pista a Imola avrebbero dovuto dare i frutti maggiori. Invece, fin dalle qualifiche di sabato, la Ferrari è sparita dalla scena. La cosa preoccupante è che sia successo tutto senza un motivo chiaro. Improvvisamente si torna all’epoca del dobbiamo capire che aveva trasformato Binotto in un personaggio di Crozza. “Ci siamo danneggiati da soli”, ha ammesso Vasseur. “Sabato abbiamo avuto un problemma di passo, in gara il problema è stato l’affidabilità. Charles ha avuto un problea di controllo del motore”.

L’illusione di ritrovarsi con il campionato riaperto e la Red Bull in crisi è durata pochissimo. Max Verstappen ha dovuto cambiare un motore, lasciare la pole a Russell nonostante avesse ottenuto lo stesso tempo al millesimo, ma alla fine ha chiuso davanti a tutti per la sesta volta quest’anno, la terza volta di fila sulla pista dedicata a Gilles Villeneuve.

Max anche questa volta ci ha aggiunto molto di suo, come dimostra il paragone con Perez. Ma in una domenica in cui in tanti hanno provato a buttarlo giù dal trono, lui è stato quello che ha sbagliato meno degli altri e soprattutto lo ha fatto all’inizio, quando contava meno. È stata una gara folle, tra pioggia e sole, con un paio di Safety Car e tante lotte ravvicinate. Il peccato più grande probabilmente è stato quello commesso da Norris che era in testa nel momento in cui è entrata in pista la prima Safety Car, ma non ne ha approffitato per rientrare subito ai box al contrario di tutti quelli che lo seguivano. “La Safety mi aveva aiutato a Miami, qui direi di no”, ha ammesso Lando che ha poi sfiorato il colpaccio ritardando di due giri il passaggio alle gomme da asciutto per recuperare su Max.

Per un niente non ce l’ha fatta, rischiando di perdere la macchina in uscita dalla pit lane sul bagnato. Alla fine ha dovuto accontentarsi del secondo posto, davanti alla Mercedes di Russell che alla fine ce l’ha fatta a restare davanti a Hamilton che si è dovuto accontentare del giro veloce. Neppure un podio dell’uomo del futuro ha addolcito la domenica più amara della Ferrari di quest’anno.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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