Formula Caos, la Ferrari ringrazia e resta in gioco

La Ferrari ringrazia e resta appesa al suo sogno Mondiale. Il distacco è ancora enorme, 21 punti sui 44 in palio nell’ultima gara, ma in questa Formula 1 non si sa mai.

Ad Abu Dhabi c’è chi è arrivato con il Mondiale in mano ed è uscito con il dolore più grande della sua vita sportiva. Ogni rierimento ad Alonso è ovviamente voluto. La Ferrari lo ricorda bene e si gode un risultato insperato alla fine fine di una gara caotica, frammentata e indirizzata da una punizione decisamente eccessiva dei commissari che hanno costretto Norris ad un drive trough con 10” di penalità per non aver rallentato in regime di bandiere gialle. Soprattutto perchè in quel settore la bandiera gialla è stata prima esposta e poi tolta. Quella penalità ha sbattuto Norris fuori dai punti a 11 giri dalla fine, costringendolo ad una rincorsa folle che lo ha riportato al decimo posto, consentendogli di incassare anche il punto per il giro veloce.

Norris ha sbagliato, lo ha ammesso, anche se sostiene di non aver visto la bandiera gialla. I commissari hanno esagerato (anche se ci sono dei precedenti), ma tutto nasce da un suo errore, tra l’altro notato da un suo avversario.

Max Verstappen ha dominato, schizzando in testa al via, respingendo l’attacco dai Norris prima della mannaia dei giudici e facendo pure la spia con i commissari. È stato lui a dire via radio che Norris non aveva rispettato le bandiere gialle. Dietro è successo di tutto.

Una vera Formula Caos con molti, moltissimi dubbi sulla gestione del direttore di corsa, quel Rui Marques, appena entrato in carica dopo le ultime epurazioni del presidente della Fia. Penalizzazioni distribuite un po’ a capocchia a cominciare dal sabato quando è stato retrocesso di una posizione per aver rallentato Russell durante in giro di raffreddamento delle gomme. Sembra quasi che qualcuno abbia voluto tenere il Mondiale artificialmente in vita fino all’ultima gara. “Credo si sia perso il senso della proporzione nella penalizzazione”, ha commentato Andrea Stella, il team principal della McLaren. “La penalità è dura, ma è  quella prescritta dal regolamento”, ha risposto Fred Vasseur. 

La Ferrari ha raccolto molto più di quanto aveva seminato. Il secondo posto di Leclerc, rimasto senza acqua dall’inizio della gara (comprare una cannuccia di riserva no?) è un regalo caduto dal cielo. Non era all’altezza della Red Bull di Max e delle McLaren, ad un certo punto della gara era scivolata a 42 punti dal team papaya nella classifica in tempo reale. Poi Albon ha perso uno specchietto in rettilineo e da quel momento si sono inanellati i pasticci. Non si è pensato di far entrare una Safety per recuperare lo specchietto, si è preferito esporre la bandiera gialla, aspettando che Bottas lo sfracellasse provocando quei detriti che hanno causato le forature di Hamilton e Sainz. Decisioni prese in ritardo, punizioni legittime ma eccessive. Una gestione poco lineare. La Ferrari, giocando in modo molto conservativo, ne ha approfittato. Non sarà facile. Ma almeno è ancora tutto aperto per una settimana.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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