Il mistero dei trofei di Austin scomparsi

Qualcuno avrà notato come i piloti sul podio abbiano fatto una faccia strana quando si sono visti consegnare come trofei le gomme Pirelli che di solito vengono date a chi ottiene la pole position… Che fine avevano fatto i trofei annunciati in pompa magna in settimana?

Quei trofei avevano addirittura un nome Heroo e una storia come annunciato nel comunicato pre gara: Heroo è stato creato dall’artista e designer italiano Matteo Macchiavelli in collaborazione con Pirelli Motorsport e rappresenta un’interpretazione del connubio fra le monoposto e i pneumatici che le equipaggiano e, al tempo stesso, vuole essere un oggetto che faccia da ponte fra la bellezza e l’eleganza dell’arte e l’emozione, il senso della velocità e l’eccellenza dei materiali che contraddistinguono, fra le altre cose, la Formula 1.

Se li guardate bene, però, assomigliano ad un topolino con la T maiuscola. Sembra che improvvisamente sia arrivata la minaccia di una causa per plagio anche se la Disney non c’entra nulla…. una mossa legale a cui non c’è stato tempo per ribattere in tribunale e così Pirelli che era title sponsor della gara è dovuta correre ai ripari. Ecco una coppa per il vincitore (anche bella se paragonata a certi trofei visti quest’anno) e tre gomme (di quelle da galleria del vento) per il podio…

Di una cosa possiamo essere certi, il giovane designer che aveva firmato il trofeo difficilmente lavorerà ancora per Pirelli…

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Max adotta sempre la strategia di fare ostruzione dall’interno della curva ed andare dritto portando fuori pista chi tenta di sorpassare, Norris è un po’ pollo. Peccato che questa volta anche Max sia uscito di pista traendone vantaggio (e se ci fosse stato un muro tutti e due i piloti si sarebbero ritirati). Non capisco come una F1 così attenta ai track limits e al “non dire le parolacce” si faccia fregare da trucchi tecnici irregolari (ala “pieghevole”, fondo abbassabile) e tolleri comportamenti antisportivi. Forse il regolamento andrebbe rivisto altrimenti dovremo far correre le monoposto su binari separati come le piste polistil…

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.