In Bahrain le McLaren volano: nessuno riesce a impensierire Piastri e Norris

Il Bahrain annulla l’uomo. Non c’entrano i diritti civili, ma solo le caratteristiche del circuito dove domanica si correrà il quarto gran premio stagionale. Qui il pilota può inventarsi poco o nulla. Se una macchina è superiore  c’è poco da fare. E nulla per oggi sembra poter impensierire le due McLaren che con Piastri e Norris hanno monopolizzato le prove del venerdì, disputate alla stessa ora in cui andranno in scena le qualifiche. Russell è rimasto a oltre 5 decimi, come Leclerc.

Antonelli è più vicino a Russell di quando Hamilton non sia vicino a Leclerc.

Verstappen è ancora più lontano, ma i venerdì della Red Bull ormai lo sappiamo sono falsi come una banconota da due euro, poi al sabato Max qualcosa si inventa sempre, magari grazie anche all’aiuto che gli arriva da casa dove al simulatore lavora Rudy Van Buren che in Giappone ha fatto da remoto l’assetto vincente.

Forse Max ha ragione quando dice che guidando una McLaren lui in Giappone avrebbe vinto con vantaggio enorme: “Non mi avrebbero neppure visto”. Anche se Norris ha risposto: “Resterebbe molto deluso se potesse guidare la nostra macchina”. Insomma, almeno a parole si punzecchiano parecchio.

La Ferrari ha portato un nuovo fondo per la SF-25, un’evoluzione messa in cantiere ancora prima che in Australia esplodessero tutti i problemi. È un passo avanti, ma non il tocco magico che servirebbe.

“Le McLaren sono un passo avanti, ma lo sono dall’inizio. Se non sbagliano hanno 2/3 decimi di vantaggio. Il nuovo fondo ci dà un po’ più di carico, ma il beneficio svanisce quando le gomme si surriscaldano”, ha detto Vasseur.

Charles potrebbe lottare con Russell, non con le McLaren. Ma oggi la realtà è che Norris e Piastri, se non commetteranno errori, si ritroveranno a combattere solo tra di loro. Troppo importante il vantaggio papaya su una pista dove negli ultimi 10 gran premi, sei volte ha vinto chi partiva in pole.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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