Site icon Top Speed

L’eterno #Raikkonen a un passo dal record di presenze

Annunci
Usa 2018 l’ultima delle sue 21 vittorie in Formula 1 dove corre dal 2001

Domenica a Sochi Kimi Raikkonen eguaglierà il record di gran premi disputati che è detenuto dal Gp del Brasile 2011 da Rubens Barrichello con 322 presenze. Nessuno si sarebbe immaginato di vederlo ancora in pista a 41 anni. Oltretutto non ha ancora detto se vuole continuare oppure no. Intanto si diverte a prendere in giro Hamilton con un instagram niente male…

Il post di Kimi che prende in giro Hamilton

Kimi è uno dei piloti con più tifosi in Formula1. Il suo modo disincantato di interpretare la professione gli ha fatto conquistare fan in tutto il mondo. E l’Alfa Romeo fa bene a sfruttare lui e Minttu come Totti e Hilary…

Domenica raggiungerà un nuovo record, ma già alla prima conferenza ci dirà: “I numeri non mi interessano”… Potete scommetterci.

Ecco come l’ho raccontato nel mio “La Formula 1 in 50 ritratti” edito da Centauria con i disegni di Roberto Rinaldi

Se Kimi  Räikkönen non fosse diventato un pilota, avrebbe rischiato di farsi male sul serio. Perché non aveva il senso del limite, come quando ha raccontato di esser stato ubriaco per 16 giorni di fila. I motori, la seconda moglie Minttu e i due figli, Rianna e Robin, lo hanno salvato. E gli hanno allungato la carriera ben oltre le aspettative visto che a fine 2009 aveva deciso di ritirarsi per dedicarsi ai rally.

Nel 2012 era di ritorno per arricchire un albo d’oro già significativo. Iceman è un soprannome che rende bene il personaggio; il Santo Bevitore un nomignolo che sottolinea solo il suo lato oscuro. E guai a farlo perché Kimi ha più tifosi di quanti possiate immaginare. E’ uno dei misteri gloriosi della Formula 1, spiegato probabilmente dal suo modo scanzonato di prendere la vita e dalla sua velocità.

Leave me alone, I know what I’m doing”, “Lasciatemi solo, so quel che faccio”

Kimi Raikkonen, Abu Dhabi 2012
Kimi alfista si regala un’ultima vita in Formula 1 divertendosi anche come attore

Kimi tratta tutti allo stesso modo, dal presidente al ragazzo della posta. E ama tenere il casco addosso, almeno non deve rispondere alle domande. Per fare spettacolo, guida a parte, gli basta la radio. I suoi team-radio sono delle hit. “Leave me alone, I know what I’m doing”, “Lasciatemi solo, so quel che faccio” pronunciato nel 2012 ad Abu Dhabi mentre inseguiva la sua prima vittoria in Lotus, è diventato una maglietta di culto per i suoi tifosi.

Kimi è un pilota dal talento enorme, la sensazione è che se si fosse impegnato un po’ di più avrebbe potuto vincere molto di più. Nel 2008 se Massa ha perso il Mondiale dopo esser stato campione per 38”, pensate dove sarebbe potuto arrivare un Kimi in palla come quello dell’anno precedente, quando al suo primo anno in Rosso riuscì a conquistare il titolo all’ultima gara infilandosi tra i litiganti di casa McLaren Hamilton e Alonso.

Per lasciarlo gareggiare in Formula 1 nel 2001 hanno dovuto concedere una deroga a Sauber perché non aveva la super licenza avendo disputato solo 21 gare in monoposto. Ci ha messo poco a far vedere che tipo era: al sesto Gp aveva già conquistato un quarto posto. Poche parole, tanti sorpassi e una grande gestione delle gomme. Non avremmo mai immaginato di vederlo in pista a 40 anni, invece chiusa la sua seconda esperienza in Ferrari, è rimasto in famiglia con la sua vecchia Sauber diventata Alfa Romeo.

Exit mobile version