Mistero rosso, capolavoro papaya: Leclerc frustrato e deluso

Povero Charles. Non gli basta neppure partire in pole per vincere. In meno di 24 ore il sorriso si trasformato in una smorfia. La Ferrari si è sgonfiata come un soufflé venuto male.

Dovete ascoltarmi”. Poche parole che raccontano tutta la delusione, mista rabbia, di Charles Leclerc quando ha capito che anche il podio stava per sfuggirgli. L’illusione è durata 40 giri, poi l’uomo partito davanti a tutti è piano piano uscito dal podio andando ad alimentare una statistica di cui essere poco orgoglioso: 27 pole e solo 5 vittorie (le altre tre sono arrivate partendo più indietro).

Il sogno Ferrari è naufragato con il terzo set di gomme, il secondo con le Pirelli Bianche. Charles non è riuscito a tenere il ritmo delle McLaren e neppure di Russell sul quale aveva avuto anche 15” di vantaggio e alla fine si è beccato anche 5” di penalità per esser stato un po’ troppo aggressivo nella difesa della posizione quando Russell lo ha attaccato alla fine del rettilineo a 8 giri a dalla fine.

Sono molto deluso, molto frustrato, quando abbiamo certe occasioni dobbiamo sfruttarle. In radio mi riferivo alla strategia, ma poi mi hanno detto che abbiamo avuto un problema al telaio al giro 40. Fino ad allora aeravamo riusciti a tenere ilo passo delle McLaren, facendo anche meglio. Poi negli ultimi giri abbiamo preso più di 40 secondi”, ha detto Charles con la faccia dei giorni da dimenticare.

Dopo aver tenuto il passo delle McLaren nei primi due stint, abbiamo perso 2” al giro. Dobbiamo investigare sulla pressione delle gomme, dobbiamo capire che cosa è successo negli ultimi 30 giri”, ha cercato di spiegare Fred Vasseur minimizzando il problema al telaio di cui ha parlato Leclerc. Dopo il sogno, ecco il mistero Rosso. Di certo la macchina è diventata inguidabile.

Almeno Charles per 40 giri si è divertito. Hamilton invece non è neppure riuscito a risalire in zona punti. Era partito con una strategia diversa e gomme dure, ma non è riuscito a risalire. Almeno a fine giornata ha detto: “Io amo correre”.

La cosa incredibile è che Lando Norris ha costruito la sua vittoria su un errore, quello commesso in partenza quando si è ritrovato al quinto posto alla fine del primo giro, sorpreso da Russel e Alonso. A quel punto per recuperare ha dovuto cambiare strategia e rischiare il tutto per tutto con una sola sosta dopo aver depistato la concorrenza con un finto messaggio radio sulle gomme che ormai erano andate. Un colpo di teatro che ha messo in crisi anche il suo compagno Piastri rimasto sulle due soste. Oscar alla fine ci ha provato anche quando il team gli ha ricordato le papaya rules. Ha attaccato due volte alla prima staccata, ma non è riuscito a risaltargli davanti vedendo scendere a 9 punti il suo vantaggio in classifica.

Per la McLaren è la quarta doppietta dei fila, la vittoria numero 200, l’11esima stagionale. Bello che a guidarla ci sia un italiano come Andrea Stella che continua a gestirla in modo impeccabile. Il risultato non cambia sia che partano o partano in pole. Sono davvero ingiocabili.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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