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Pagelle: Perez è meglio anche di Leclerc

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Un BakuGp con poche emozioni. Visto da fiori non è stato un gran premio esaltante, ma quando va a rivederti i peli che hanno fatto ai muri Max, Checo e tutti gli altri, capisci che dentro e’ stata tutt’altro che noia…

Pagelline dall’Azerbaijan

10 al Checo Perez, il re delle città. Quando si corre in centro che sia Monaco, Singapore, Gedda o Baku vince sempre lui. In meno di 24 ore si è preso gara sprint e gran premio. Non ha perso l’occasione. Due vittorie in quattro gare sono quante quelle di Max: lasciatelo sognare.

9 a Charles Leclerc. Un super weekend con due pole e due podi. Ma non è bastato a farlo sorridere. Il passo avanti c’è stato ma non e’ stato abbastanza per sognare di avvicinarsi alle Red Bull in assetto gara.

8 a Fernando Alonso. È’ sceso dal podio per la prima volta quest’anno dopo averci provato fino in fondo. Bellissimo il suo sorpasso a Sainz dopo la Safety, ma poi contro Leclerc ha avuto poco da fare.

7 a Max Verstappen. Non un fine settimana indimenticabile. Sportellate con Russell a parte non è’ mai stato il solito Max. Sara’ che non gradisce il format, ma non ha lasciato il segno come gli capitava sempre nelle ultime gare.

6 a Lewis Hamilton. Ha chiuso davanti a Russell ma non gli basta. Sta aspettando disperatamente l’evoluzione della sua Mercedes perché con questa può fare poco. Unica fiammata alla ripartenza dopo la Safety, poi ha avuto Sainz nel mirino ma non ha mai sganciato il sorpasso.

5 a Carlos Sainz. Un weekend molto sottotono. Non ha capito la macchina ha preso distacchi terrificanti in qualifica si è’ fatto uccellare da Alonso rischiando di far perdere il podio anche al compagno. Tre giorni da buttare.

2 a Valtteri Bottas. Il fantasmino della stagione. Corre senza farsi vedere. Abitualmente dietro al suo compagno. Sembra ormai un pensionato.

1 a De Vries. Non ha digerito Baku finendo contro un muro anche in gara innescando la Safety Car.

0 a chi ha permesso a commissari e adetti di invadere la pit lane prima che la gara finisse rischiando di farli travolgere da Ocon che ancora doveva effettuare il suo pit.

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