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Rassegna stampa: anche in Francia promuovono la Ferrari

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Rassegna stampa per la conclusione dei test di Barcellona. Ottimismo attorno alla Ferrari che viene promossa anche dall’Equipe.

Al terzo giorno di test è arrivato l’acuto della Mercedes con il miglior tempo di Lewis Hamilton. Sono arrivate soprattutto sei bandiere rosse che hanno accompagnato le prove. Significa che stavolta i piloti hanno cercato di portare la macchina vicina al proprio limite. Daniele Sparisci sul Corriere della sera ragiona sulle buone prestazioni della Ferrari in questi giorni e dice: “Per quanto si sforzino di abbassare le aspettative, i risultati sono stati migliori delle previsioni. Corre voce che la Rossa sia parecchio avanti rispetto agli altri, ma di certo non «mesi» come sosteneva qualche giorno fa Lewis Hamilton. Fuoriclasse anche nei bluff e nel saper dirottare la pressione sugli avversari. Quando la Mercedes ha messo la testa fuori, ieri, è arrivata una doppietta con il baronetto davanti al nuovo compagno, George Russell, ma ha utilizzato le gomme più morbide a disposizione. Quanto conta? La Red Bull è ancora «immatura», ma non meno pericolosa, le soluzioni drastiche che hanno portato a miniaturizzare molte componenti alla ricerca di un vantaggio aerodinamico richiedono tempo per estrarre il potenziale. La stoffa c’è, ma l’abito è ancora molto grezzo, e la vettura è troppo sensibile ai cambiamenti

Dalla mia intervista su il Foglio a Massimo Rivola, ex ds Ferrari e Minardi e oggi a.d. di Aprilia Racing

  «La Ferrari mi è piaciuta tantissimo e io da romantico la vedo un po’ come la T4 con qualche richiamo come la piccola Naca sul muso… Da Maranello sento trasparire un discreto ottimismo sui numeri che hanno raggiunto. Ma a veder le macchine mi viene da dire che qualcuno ha sbagliato e la Mercedes ha delle soluzioni che se funzionano… Mi ricordo l’altro grande cambiamento regolamentare del 2009. Fu la mia prima gara in Ferrari e cominciai con una protesta contro la Brawn GP. Con quel doppio fondo quel volpone di Ross Brawn fece una sorpresa a tutti. È stato molto divertente lavorare con Leclerc. Si è capito subito che sarebbe diventato un campione. Mi ricordava molto Alonso sotto certi aspetti: voleva vincere qualsiasi sfida e non accettava la sconfitta, ma la prendeva davvero male. Abbiamo lavorato tanto su quello, sulla gestione dell’ansia, della rabbia, sul rimuginare sull’errore. Capita mediamente che su 15 curve tu e possa sbagliare una e non è che puoi pensare all’errore nelle successive 14… ha fatto un grande lavoro ed è migliorato tanto. E poi credo che le tragedie di vita che ha sofferto, da Jules Bianchi al padre, lo abbiano reso ancora più forte. Ha ancora un bel potenziale di crescita. Gli ho detto che cosa gli manca… deve migliorare ancora nella lettura della gara» 

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