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Rassegna stampa: Red Bull sotto inchiesta e parla Sainz

FERRARI F1 GP SAUDI VENERDI 24/03/2022 credit @Scuderia Ferrari Press Office

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Venti di guerra anti Red Bull in Formula 1. Chi vince dà sempre fastidio. Sotto accusa la squadra di Max che avrebbe sforato il budget cap lo scorso anno. Vedremo. Che cosa rischia? Una multa o una penalizzazione. Ma c’è chi spinge a bloccare lo sviluppo Red Bull nel 2023. Sarebbe come fare Bingo per chi insegue.

“In F1 c’è un caso Red Bull: «Sforato il budget cap» – La Fia avrebbe scoperto soltanto adesso l’infrazione del 2021. Giorgio Terruzzi sul Corsera scrive: “Un danno di immagine enorme. Tutti ne parlano, in attesa dell’ufficialità: valanga innescata dalla stessa Fia, dopo aver scoperto che Red Bull avrebbe speso più del consentito nel 2021. Un clamoroso sforamento del budget cap (fissato in 145 milioni di euro per team) relativo allo scorso anno. … Abbastanza per ingigantire il sospetto che gli sforamenti in atto quest’ anno, con macchine completamente riprogettate e continuamente evolute, possa risultare ben più marcato. Del resto, che il budget cap sia un potenziale autogol pare evidente da un pezzo, visti i sistemi di dislocamento di tecnici e costi presso entità che operano all’esterno dei team, cosa che rende arduo ogni controllo. Il fatto è che la Fia sarebbe riuscita ad ultimare l’analisi degli investimenti operati da un unico team, Red Bull appunto, solo ora, 10 mesi dopo la conclusione del Mondiale 2021”

Sainz e una Formula 1 più umana

Su il Giornale ecco la mia intervista a Carlos….

Dal Gran Premio d’Australia del 2015 al Gran premio di Singapore di dopodomani fanno 7 anni, 8 stagioni, 156 gare. Come è cambiato Carlos Sainz partito in Toro Rosso e arrivato in Ferrari passando da Renault e McLaren?

“A livello personale non sono cambiato molto, sono la stessa persona, con gli stessi valori, gli stessi sogni. Ma oggi so gestire meglio come persona e come atleta. Oggi reggo meglio la pressione in Formula 1, ho imparato a gestirla meglio. Come pilota invece sono cambiato tanto, in 8 stagioni ho cambiato squadre, compagni, tipo di auto e ogni volta ti migliori imparando qualcosa di nuovo. Oggi sono un pilota migliore”.

In che cosa crede di poter migliorare ancora?

“Migliorerò un po’ in ogni stagione fin che correrò in Formula 1. Ogni anno c’è la possibilità di fare un passo avanti, le auto cambiano e devi adattare il tuo stile di guida ogni volta. Qui penso di poter migliorare ad adattarmi alle novità, quest’anno ci ho messo tanto, troppo”.

La pressione in Ferrari può essere paragonabile a quella di un attaccante del Real Madrid?

“Non solo a quella di un attaccante, chiunque giochi nel Real ha una pressione particolare.  Tutti dal presidente, all’allenatore, a ogni giocatore sentono una pressione particolare perché in Spagna giocare nel Real è qualcosa di particolare. In effetti è come correre per la Ferrari. Quando vinci ti criticano, quando perdi ti criticano, un po’ come in Ferrari”.

La prima volta a Monza da ferrarista come è stata?

“Incredibile. Qualcosa che non posso spiegare. Dovreste essere dento di me per provare quelle emozioni con tutti quei tifosi ad aspettarti. Si sente una passione pazzesca”

Il Real vince con Ancelotti in panchina, la Spagna del basket è campione d’Europa con Scariolo in panchina, tu hai Binotto come capo. Coincidenze o gli italiani hanno qualcosa di particolare?

“Non so se una coincidenza, quello che so è che Mattia sta gestendo una squadra gigante in modo ottimo, basta vedere dove eravamo e dove siamo ora. I progressi sono innegabili e siamo migliorati tanti come squadra. Perché è vero che sono dei dettagli da perfezionare, delle cose da migliorare”.

Mattia ha recentemente detto che manca ancora la mentalità vincente dell’epoca Schumacher. Cosa ne pensa?

“Io posso dire di avere la mentalità vincente e anche Mattia ce l’ha. Quello in cui dobbiamo migliorare è saper cogliere le opportunità quando si presentano. Come squadra siamo tutti pronti al 100%. Quest’anno non siamo stati perfetti, ma è anche il primo anno dopo tre, quattro stagioni che si lotta per la vittoria e lo stiamo facendo contro una squadra come la Red Bull che è abituata a farlo lottando con la Mercedes. Questo forse ci è costato un po’, ma sono convinto che miglioreremo e avremo tutti questa mentalità vincente”.

È stato compagno di squadra di Max, di Lando ora lo è di Charles. Che differenze o che similitudini trova tra di loro?

“Sono tutti e ci aggiungo anche Hulkenberg, grandissimi piloti. Non hanno punti deboli, ma solo punti di forza. Ed è la qualità principale di piloti di questo livello. E tu per batterli devi essere al loro livello ancora più in alto”

Dai dati che può esaminare tra telemetria e Gps, dove vede la differenza tra te e Charles?

“Nelle ultime cinque o sei gare abbiamo sì e no un decimo di differenza e non una cosa che vedi dai dati. Se su un circuito da un minuto e mezzo sei più lento di un decimo vuol dire che guadagni mezzo decimo in sei curve e ne perdi mezzo in sette… Questo è il bello di questo sport, qui si vede che siamo sempre al limite”.

All’inizio dell’anno per sei sette gare non riusciva a stare vicino a Charles però. Come mai?

“Ho dovuto lavorare per cambiare un po’ il mio stile di guida, trovare la direzione giusta e adesso siamo molto vicini come lo eravamo lo scorso anno. Non è stato facile, è stato un inizio frustrante. Mi ero sempre adattato più velocemente. Avevamo una macchina vincente e io non andavo. Non ci volevo credere. Ma alla fine non sono segreti, con il lavoro, con la calma mentale ci arrivi. Sai che il talento ce l’hai devi solo ritrovare lo stile di guida, le cose che ti piacciono. Cambi due cose   le prestazioni arrivano”

Con la vittoria di Silverstone hai vinto per la squadra, ma anche dato una grande dimostrazione di carattere pensando a te stesso. Crede di aver accresciuto la sua considerazione all’interno del team?

“Io mi sento considerato dalla Ferrari indipendentemente da Silverstone. Abbiamo lavorato molto bene di squadra, qualcosa che si vede nei momenti di tensione, non solo in quelli che si percepiscono in tv. Io mi sono sempre fidato della squadra, ma anche la squadra si è sempre fidata di me quando ci sono state situazioni complicate da gestire come a Silverstone, Monaco in Austria. In Ferrari sanno che io rispetto l’interesse principale della squadra. Sono ferrarista e sarò sempre al 100% per la squadra”.

Quando è uscito il calendario 2023 con 24 gare ha dichiarato a Marca che era preoccupato per le famiglie dei meccanici, per l’aumento del loro lavoro, fa effetto e le fa onore sentire questa sua preoccupazione.

“In questo momento la Formula 1 è la cosa più importante della mia vita. Ho la fortuna di viaggiare per il mondo con tutti i vantaggi di comfort di un pilota per trasferimenti e hotel. E fare 22, 24 o 25 gare non mi cambia la vita. Ma so che meccanici e ingegneri arrivano due tre giorni prima di noi, stanno ancora di più lontano da casa. Lo fanno in condizioni buone, ma non perfette come le nostre di piloti. E so che hanno tutti una famiglia, bambini piccoli. E mi piacerebbe che avessero la possibilità di vedere le loro famiglie. Per me la famiglia è la cosa più importante nella vita delle persone e non vorrei che la Formula 1 perdesse meccanici e personale solo perché vorrebbero stare di più con le loro famiglie, Ma sono convinto che con la rotazione del personale e weekend più efficienti si potranno fare più gare senza dover sacrificare troppo tempo in famiglia”.

A proposito dell’anno prossimo, ci saranno tre sprint race in più, le piace la formula?

“Per me sei sprint su 24 gare va bene, ma bisognerebbe migliorare il format per renderlo ancora più spettacolare”.

Magari imitando la MotoGp che comunque conserva lo schieramento dettato dalle qualifiche per la gara della domenica?

“Sì sarebbe una bella soluzione perché a noi pilota importa la gara della domenica, quella in cui vogliamo partire davanti e quindi non rischiare di perdere posizioni nella Sprint Race”.

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