Qualche coriandolo dai quotidiani di oggi che tornano a sbattere la Ferrari in prima pagina per festeggiarla. Ecco una raccolta tratta da www.loslalom.it

Daniele Sparisci, Corriere della sera: “Nessuno fra i big aveva ritenuto possibile attuare la strategia a un solo pit-stop, fra caldo e incognite legate al nuovo asfalto (a proposito, promosso anche il restyling del circuito, i nuovi sottopassaggi hanno tolto traffico, avanti così). Leclerc, pilota istintivo e spesso portato a inseguire limiti e rischi, ha mostrato le qualità decisive per diventare un futuro campione. Ha accarezzato le gomme per 38 giri, seguendo le istruzioni che gli arrivano dal muretto. Svelando anche la sua natura impulsiva quando ha risposto all’ingegnere di pista, Bryan Bozzi, che gli chiedeva di sistemare la ripartizione della frenata: «Se vedete che non lo faccio non chiedetemelo dieci volte!». Come dire, ci penso io, lasciatemi in pace. È stata un’emozione matura”
Alessandra Retico, Repubblica: “Non è più il ragazzo che cinque anni fa vinceva all’Autodromo (dalla pole) alla sua prima stagione con la rossa. All’epoca il tassista che lo portò a casa neanche lo riconosceva, gli disse: «Però bravo questo nuovo pilota di Maranello, a te piace? ». Non quanto adesso. Era uno sbarbato talentuoso, un po’ impetuoso, di straordinario talento. Ma non il pilota e neanche l’uomo che a 26 anni è diventato: uno che sa convivere coi dubbi, li sopporta, anzi li trasforma in risorsa”.
Jacopo D’Orsi, La Stampa: “Il digiuno di 7 gare è terminato, la corsa per portare già qui sviluppi decisivi per correggere la rotta (nuovo fondo, nuovo diffusore, ala posteriore specifica) ha dato i suoi frutti”.
Umberto Zapelloni, il Giornale: “La McLaren era obbiettivamente più forte, ma con la furbizia e un po’ di azzardo poteva essere battuta. La Ferrari ha giocato un po’ a nascondino nei giorni scorsi e ha estratto il jolly nel giorno della gara sfruttando il suo assetto molto scarico. Un capolavoro che cambia faccia ad una stagione dove le sorprese probabilmente non sono ancora finite. In fin dei conti la Red Bull non è lontanissima. E se la McLaren dovesse continuare a pasticciare…”
Leo Turrini, il Resto del Carlino: “Questo ragazzo, intendo Leclerc, è speciale. Tutte le volte che lo incrocio sorride e mi fa: vedrai che ce la faremo. E io suppongo lo dica per tenermi su di morale, come segno di rispetto per la mia antica passione Rossa. Oppure no. Forse ci crede davvero”.
Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Che fosse nelle mani della Ferrari, sulle tribune, sulle poltrone di chi guardava da casa, lo si è intuito a rate, quando mancavano cinque, due, un giro soltanto alla fine. Attimi come fotogrammi a sorpresa. Il fiato trattenuto. La voce che scoppia in gola … Sarebbe bello avere una cronaca intima dell’ultimo giro. Il traguardo che, all’improvviso, alla fine, compare. Il suo racconto, da accostare a quelli di chi lo aspettava proprio lì e per sempre”
Benny Casadei Lucchi, Il Giornale: “L’annuncio di Antonelli e la vittoria della Ferrari di Leclerc portano gioie. Entrambe rappresentano sentimenti simili, perché acerbe alla stessa maniera: sono infatti preludio di qualcos’altro che deve ancora avvenire. Kimi non dovrà tradire, la Ferrari dovrà continuare. Nel primo caso permane il sacrosanto dubbio che il ragazzo non disattenda poi le aspettative; nel secondo che questa di Monza sia la meravigliosa puntata al tavolo del poker in cui la Rossa si è giocata tutto e dalla prossima corsa di Baku tornerà a perdersi nei problemi e in un rosso dalle sfumature grigiastre”.
Fabio Tavelli, Il Foglio: “Probabilmente nei brief del sabato sera quelli della McLaren avevano disegnato la partenza in modo da non crearsi ostacoli a vicenda. Evidentemente avevano detto a Norris che Piastri non lo avrebbe attaccato alla prima curva. E magari Piastri aveva annuito. Però alla quarta ecco che l’australiano porta a compimento un autentico capolavoro infilando il tenero Lando. Non solo passandolo, e già questo sarebbe materia di discussione, ma anche scoprendogli il fianco per l’attacco di Leclerc, bravo a infilare il poleman del sabato e in pratica a distruggergli la gara”.


