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#Senna il più veloce di sempre, anche per l’algoritmo #Aws. Sorpresa #Trulli e #Fisichella

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Chi è il pilota più veloce nella storia della Formula1? La risposta ce la fornisce un algoritmo studiato da Aws (vedi qui) con i dati forniti dalla Formula 1 stessa. E il risultato non ci sorprende. Analizzando tutti i giri veloci in qualifica dal 1983 a oggi il più veloce è risultato Ayrton Senna…

Analizzando tempi in qualifica, confronto con i compagni e incrociando tutti questi dati è stato creato un algoritmo che ha semplicemente confermato quanto tutti sapevamo: il più veloce è stato fin qui Ayrton Senna, nonostante le 92 pole di Hamilton che presto arriverà a 100 e i record di Schumacher che comunque lo seguono in classifica.

Sorpresi? Non più di tanto. Lassù ci sono anche due baby come Max e Charles. C’è anche Alonso che pure in qualifica è sempre sembrato meno efficiente di un Vettel ad esempio. La sorpresa gradita è la presenta tra i top ten di un italiano, Jarno Trulli che pure in carriera ha ottenuto solo 4 pole…

Tra i top 20, davanti al professor Prost c’è anche Giancarlo Fisichella un altro che in quanto a velocità pura sapeva il fatto suo…

Certo una battaglia in qualifica con Senna, Schumacher e Hamilton al top delle loro carriere sarebbe il massimo. Come veder giocare Pelè, Maradona, Messi e Ronaldo alla stessa età… Aggiungendoci anche Rivera e Mazzola, dai…

“La velocità in qualifica è qualcosa su cui possiamo essere molto chiari – ha spiegato Rob Smedley che ha collaborato con Aws ed è il Formula 1’s Director of Data Systems – Se pensi al ritmo di gara, ci sono molte sfumature e a volte è difficile tirare fuori il valore reale. Un giro di qualifica è un giro singolo, hai due ragazzi sulla stessa macchina che escono e fanno un giro singolo, e il pilota migliore finirà con il giro migliore. Non c’è molta ambiguità su quel singolo dato e su questi dati abbiamo lavorato con i computer”.

“Tutto si basa sui tempi sul giro secco. Semplicemente. Dati che abbiamo in nostro possesso e che analizzati ci hanno dato questi risultati… Abbiamo solo cercato di renderli paragonabili negli anni per poter lavorare su un campione omogeneo”.

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