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Tocca a #Schumacher consolare la #Ferrari. Mick vince a Monza

GP ITALIA F1/2020 - FDA - SABATO 05/09/2020 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

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Vent’anni dopo c’è ancora uno Schumacher sul podio di Monza. Mick come papà Michael. Nell’ennesimo giorno no delle rosse tocca al figlio del più grande regalare un sorriso ai tifosi.

Mick conquista la gara di Formula 2 con una partenza magistrale (era sesto) che mi piace pensare ispurata dai filmati di papà. Anche lui guida una vettura Rossa, costruita in Italia e gestita magistralmente da un team italiano come la Prema, anche lui con una tuta con il Cavallino sul cuore, visto che fa parte della Ferrari Driver Academy, l’università dei talenti di Maranello, ricca di figli di papà promettenti (Fittipaldi e Alesi oltre a Mick) e di giovani di grandi promesse (Ilott, Shwartman, Armstrong) che sognano di seguire le orme di Charles Leclerc, il primo baby arrivato a vincere in con Formula 1.

Monza 2000, Michael in festa

Mick ha regalato un’emozione speciale parlando pure in italiano via radio (grazie, grazie) come raramente papà aveva fatto nelle sue 72 vittorie con la Ferrari. E’ un successo speciale perché arriva proprio nei giorni in cui Hamilton si sta preparando a battere gli ultimi record di papà.

Per me mio padre resta il miglior pilota della storia ed e’ una fonte di ispirazione: ho guardato tanti video delle sue gare

Mick Schumacher

Vincere a Monza ha un sapore speciale, soprattutto vent’anni dopo un successo storico, il terzo all’Autodromo Nazionale, ma emotivamente il più importante. Quella vittoria cambiò il destino del campionato, tanto che Michael in sala stampa scoppiò in un pianto mai visto prima.

Era la vittoria con cui raggiungeva il record di vittorie (41) di Senna e con cui si rimetteva a caccia di Hakkinen nel mondiale dopo la sconfitta in Belgio. “Avevo un sasso sul cuore”, disse in conferenza piangendo come un bambino. Lacrime che poi proseguirono quando gli raccontarono che durante la gara una ruota di Frentzen aveva colpito un volontario della Cea, Paolo Gislimberti.

Papà sarebbe orgoglioso. Ma Mick lo sa, non c’è bisogno che glielo dica.

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