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Fred Vasseur è riemerso dalle acque di Montecarlo con un po’ di tosse e tanta convinzione in più. Non è uomo da proclami, men che meno da grandi spacconate, ma ammette che il successo di Charles a Monaco ha dato fiducia alla squadra e soprattutto ha dato a tutti la convinzione di essere nella direzione giusta.
L’altro giorno ha riunito tutti gli uomini e le donne della Gestione Sportiva per festeggiare insieme: “Ho battuto sul solito tasto, ho ripetuto che chiunque lavori in Ferrari deve sentire suo questo successo perché tutti possono contribuire a migliorare le performance. Le vittorie, come le sconfitte, sono di tutti. Aver vinto a Monaco ha dato a ognuno la convinzione di lavorare nella direzione giusta, ma sappiamo anche che dobbiamo continuare a spingere. Possiamo e dobbiamo migliorare in ogni area. Se pensi di essere a posto sei morto. Non è bullshit… lo penso davvero”.
Le bollicine sono già tornate in frigo. “Non voglio fare una classifica dei momenti migliori o di quelli peggiori, ma certamente Monaco mi ha dato un’emozione speciale perché era importante per Charles e per la squadra. Ma per me era stato molto emozionante anche il sabato di Monza con la pole di Carlos. Lì ho davvero capito come ci si possa sentire a ottenere un risultato vestito di Rosso”.
Il successo di Monaco ha riaperto il libro dei sogni. Si ricomincia a parlare di Mondiale. Vasseur è troppo furbo per cascarci. “Sarebbe un errore guadare troppo avanti. Dobbiamo restare concentrati sulla prossima gara”. Dalla sua voce non esce nessun proclama: “Nelle ultime tre gare, su tre piste molto diverse per configurazione e asfalto abbiamo avuto un quadro preciso della situazione. Dopo otto gare non dobbiamo aspettare Barcellona per capire. Ci sono tre squadre in un decimo, cinque o sei piloti che possono fare la pole. Ci sono weekend che in cui puoi conquistare la pole e altri in cui magari sei sesto come Max a Monaco. Ormai la situazione è questa e credo che resterà così. A fare la differenza più degli aggiornamenti può essere la messa a punto. Due anni fa gli aggiornamenti permettevano di guadagnare di più, oggi le auto hanno quasi raggiunto il massimo del potenziale. Noi continueremo a lavorarci e quando capiremo che ci danno un vantaggio li porteremo in pista, tenendo comunque d’occhio il calendario per usarli al momento giusto”.
Crederci, ma non montarsi la testa. Il concetto è chiaro: “La vittoria può aiutare Charles, gli ha dato fiducia perché aspettava da tanto questo successo a Monaco e non vinceva da quasi due anni. Non so se sia realmente un punto di svolta, ma credo proprio lo aiuterà. Però non dobbiamo cambiare approccio perché abbiamo avuto dei buoni risultati a Melbourne e a Monaco”. Lavoro, lavoro e lavoro. Nessuna novità su Adrian Newey, nessun messaggio con Lewis, ancora tanta fiducia in Carlos. Sembra davvero un mondo felice questa Ferrari. “Sappiamo bene che non avremo 24 gare come Monaco”. Ma intanto si lavora per provarci.