La prima volta di Lando Norris non si scorderà mai

“Via amo. Vi amo tutti”. Lando Norris non sta più nella pelle. Dopo 110 Gran premi vince la prima gara della sua vita diventando il 114° vincitore della storia della Formula 1, il 21° con una McLaren che non vinceva da 57 gare, dal Gp d’Italia del 2021. Lando si è tolto un preso. Adesso sarà una altro. E questa McLaren guidata dall’italianissimo Andrea Stella, può diventare qualcosa di nuovo,

Gli fanno i complimenti tutti, perchè Lando è amico di tutti. E’ amato da tutti. Valentino Rossi si congratula via social. Verstappen di fianco a lui sul podio sorride come mai gli era capitati da battuto.

C’è qualcosa di nuovo nel cielo della Formula 1. È la McLaren color papaya di Lando Norris che al 110° gran premio della sua vita vince per la prima volta. Dopo il primo giro era sesto, intruppato dietro ad un gruppone dove a fare i numeri era il suo compagno di squadra Piastri.

Quando al 28° giro però, Magnussen e Sargeant  hanno fatto crash costringendo il direttore di corsa a mandare in pista la Safety Car, il suo mondo è cambiato. Era l’unico a non a non aver ancora cambiato le gomme. Ne ha approfittato risparmiando un sacco di tempo e alla ripartenza è volato via mentre dietro a lui Max si lamentava via radio dicendo “Questa macchina è un disastro”. Non era un disastro. Ma per la seconda volta in sei gran premi non era imbattibile e ne ha approfittato la McLaren di Andrea Stella che non vinceva dal gran premio d’Italia del 2021. Una vita fa, pensate che aveva vinto Ricciardo. La McLaren che portava qui un corposo pacchetto di aggiornamenti (solo per Norris) ha dimostrato di essere quasi irresistibile sulle gomme medie, ma anche con le Pirelli dure è riuscita ad allungare su Max che le aveva montate 6 giri prima. Norris avrebbe vinto anche senza Safety Car? Difficile. Ma la sua McLaren era davvero in palla. E comunque Max non è riuscito a stargli incollato dietro, chiudendo a più di 7”. Max è stato battuto in pista, non per un ritiro. Forse sta davvero cambiando qualcosa. Intanto incassa gli applausi di Max fin dall’abitacolo.

“Era ora! L’aspettavo da anni! Sono al settimo cielo. Per tutto il week end siamo andati bene, sapevo di avere un gran passo e oggi tutto ha funzionato. Sono rimasto in McLaren perché loro credevano in me e oggi li ho ricompensati”, ha detto Lando.

La Ferrari ha perso un’occasione. Senza dubbio. Leclerc finisce sul podio, Sainz subito dietro, ma non hanno fatto la gara che sognavano. È vero che la Ferrari è l’unica a non aver ancora portato degli aggiornamenti in pista, ha un grande (si spera) margine di miglioramento, ma aveva altri sogni. Li aveva avuti al via Sainz, il migliore allo spegnersi dei semafori, ma il suo scatto era stato vanificato da Sergio Perez. Il messicano aveva rischiato di far saltare il banco con una partenza suicida, quando si è infilato tra le due Ferrari e ha sfiorato il big bang con Max Verstappen. Una follia che è costata cara a Sainz, partito meglio di tutti e ritrovatosi al quarto posto improvvisamente.  Senza Perez, Sainz sarebbe stato secondo. E la musica sarebbe stata diversa. Ma non è con i “se i e Ma” che si vincono i gran premi.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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