Una Ferrari da copertina: per Vogue Italia

E’ una Ferrari da copertina. Aspettando che ritornino giorni come quello di Melbourne o di Le Mans, accontentiamoci della cover di Vogue Italia. La Ferrari non è più solo una Scudera o una casa automobilistica. La Ferrari è un brand del lusso e la moda è diventato un asset importantissimo. Aspettando Lewis Hamilton toccca a Leclerc e Sainz posare cion Irina Shayk…

«Quello che stiamo vivendo è un cambiamento importante, per forza positivo», racconta Carlos Sainz a Mara Sangiorgio nel servizio sul numero di maggio di Vogue Italia che ha copertiva Iriva Shayk sulla pista di Fiorano. «Mi fa piacere che la F1 stia avendo sempre più importanza e visibilità in ambienti diversi – aggiunge Lecler – come quello della moda, che è una delle mie passioni e mi dà l’opportunità di esplorare il mio lato creativo»

Vedi https://www.vogue.it/article/irina-shayk-cover-vogue-italia-formula-1-foto

«È bello il modo in cui siamo riusciti a uscire dai confini del motorsport e dello sport in generale diventando un vero e proprio fenomeno di costume, e trovando spazio sulle riviste di moda, negli spazi digitali dedicati al lifestyle, ai giovani e persino al lusso. L’interesse per la Formula Uno è in crescita ovunque», è invece il parere di Fred Vasseur.
Per la Ferrari la moda sta diventando un asset sempre più importante non solo perchè è uno dei pallini del presidente. La Ferrari ormai sfila alle settimane della moda come faceva una volta ai Saloni dell’Auto e basta entrare in un Ferrari Store per toccare con mano i cambiamenti. Auto certo. Ma non solo. La Ferrari del futuro è anche questa, senza scordare però quello che qualche mese da mi diceva Enrico Galliera, il responsabile marketing e commerciale della casa: “La moda e un’area su cui stiamo facendo delle riflessioni. Una delle chiavi del successo Ferrari è la sua notorietà, la sua desiderabilità che parte dal nostro posizionamento nel mondo delle corse. Quando ero un bambino la Ferrari era un mito perché correva in Formula 1, oggi le giovani generazioni che pure stanno tornando a seguire la Formula 1, hanno mille distrazioni. E il fatto di essere presenti in mondi adiacenti come può essere quello della moda o degli orologi è un modo di parlare a un pubblico diverso e di appassionarlo al mondo Ferrari. È un  modo per avvicinare alla marca chi magari oggi non può permettersi una Ferrari con la speranza che un giorno possa diventare cliente. Il 50% di chi compra una Ferrari mi dice che lo fa perché da bambino sognava di possedere una Ferrari. Quindi l’acquisto è quasi una conseguenza del lavoro che stato fatto prima”.

E i risultati sportivi hanno la loro importanza: “Non c’è una connessione tra risultati commerciali e risultati sportivi, prova ne è il fatto che negli ultimi anni le vendite continuano a crescere, mentre i successi mancano. Ma non c’è dubbio che il percepito di oggi è anche figlio dei grandi risultati del passato. Quindi non c’è un effetto immediato, però il fatto di poter vincere contribuisce positivamente. La vittoria di Le Mans è stato un volano di attenzione e di entusiasmo incredibile”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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