Bagnaia riparte da re nel festival Ducati

Bagnaia vola via davanti a tutti imprendibile come lo scorso anno, irraggiungibile con la Ducati delle meraviglie che ha piazzato tre moto fra i primi quattro (e la quarta moto e’ l’Aprilia di Vinales arrivato secondo).

Dobbiamo cominciare ad apprezzare Pecco Bagnaia, il Pinturicchio delle moto, che da metà della scorsa stagione ormai non sbaglia quasi più. Lui e la Ducati sono diventati un tutt’uno, un’accoppiata straordinariamente vincente.

La prima volta con il numero 1 e’ una volta da numero uno. Pecco Bagnaia lascia solo la pole a Marquez in un weekend dal sapore estremamente dolce un fine settimana che sarebbe stato perfetto anche per la Ducati non fosse stato per l’infortunio di Bastianini nelle Sprint e il volo di Oliveira abbattuto da Marquez in gara.

Prima o poi si potrebbe ad arrivare otto Ducati in fila una dietro l’altra per ora festeggiamo cinque moto italiane nelle prime cinque posizioni. Tre Ducati due Aprilia. Niente male.

Bagnaia ha cominciato con un uno-due da sogno: “abbiamo iniziato come speravamo” dice. E’ già in fuga per il mondiale. Ora che sbaglia sempre meno dovremo cominciare a capire che Pecco non è esattamente un pilota normale ma ha realmente qualcosa di speciale oltre ad una moto supersonica.

Il primo weekend di MotoGP ci racconta di una Ducati imbattibile di un’Aprilia in grande crescita e di un mondiale che dovrà calmare un po’ di gli animi dei piloti altrimenti da qui a fine campionato qualcuno potrebbe farsi male davvero. Sia nella Sprint che nella gara normale c’è stato un eccesso di foga. Luca Marini ha fatto fuori Bastianini sabato è il giorno dopo Marc Marquez ha steso Oliveira con una manovra da kamikaze senza senso. Calma ragazzi. Calma.

Vedi https://www.ilfoglio.it/sport/2023/03/23/news/bagnaia-e-bastianini-proveranno-a-non-trasformarsi-in-senna-e-prost-5096004/

E anche https://www.ilfoglio.it/sport/2023/03/18/news/il-genio-della-ducati-vince-tutto-intervista-a-gigi-dall-igna-5073614/

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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