#Binotto: una #Ferrari con lo spirito giusto. Ma con prestazioni deludenti

Il Mattia Binotto show questa volta va in onda nel sabato di Sky. Per giudicare la giornata e soprattutto la prima parte della stagione.

 Sui risultati di oggi.

Lottare per la pole position oggi era utopico. Credo che ne fossimo consapevoli, venendo qui a Budapest. Per Leclerc era un appuntamento importante per verificare i progressi. Senza alcuni piccoli problemi in qualifica potevamo essere anche un po’ più vicini. Personalmente, penso che alcuni progressi li abbiamo fatti, quindi non è una totale delusione la qualifica di oggi. È chiaro che quarto e quinto non è dove volevamo essere, però non è nemmeno un dramma. Credo che domani potremo fare una bella gara, i gap non sono estremi o impossibili.

 

Ti ha sorpreso la pole position di Verstappen?

No, non è sorprendente, sappiamo che hanno un buon telaio, una buona aerodinamica. Questa è una pista in cui il massimo carico conta e conta tanto. Lo abbiamo già visto a Monte Carlo. Lui è in un momento di forma particolare, quindi non è sorprendente. È molto vicino Bottas, credo che ancora una volta stia dimostrando quanto sia veloce in qualifica.    

 Sulla gara.

Per noi è importante fare una buona gara, con un buon ritmo. Ci saranno da gestire le gomme. La partenza sarà come al solito un momento importante. Con due piloti vicini, magari vediamo anche di dividere le strategie. Credo che con le stesse gomme fare due strategie identiche non ci sarà utile. Magari rifletteremo anche stasera, stanotte, sulle opportunità. Credo che sia importante essere chiari con i piloti prima della gara, può essere a vantaggio di uno o dell’altro a seconda di come si evolve la gara. Essere chiari prima è la cosa più importante, poi credo che questo lo accettino, entrambi sono consapevoli dell’importanza di provare a fare qualcosa.

 Bilancio della prima parte di stagione.

In questa prima parte di stagione abbiamo tutti lavorato e spinto cercando di recuperare. Fermarsi e ricaricare le batterie per la seconda parte, che sarà lunga, è una buona cosa. Abbiamo ancora dei risultati da raccogliere. Sulla prestazione sicuramente non abbiamo raggiunto gli obiettivi che speravamo, è inutile nascondersi. Il primo test invernale ci aveva fatto sperare in qualcosa di meglio. Siamo andati in Australia non pensando di essere i migliori, ma magari di potercela giocare, invece non è stato il caso. Abbiamo mediamente sofferto più di loro (Mercedes) su tante piste. Abbiamo fatto fatica a capire questa macchina, a metterla a posto, a migliorare il bilancio. Credo che in queste ultime gare siamo migliorati complessivamente. I piloti sono più contenti, la macchina è cresciuta, ma manchiamo ancora di prestazione in curva, anche se pensiamo di aver individuato la strada giusta e colmato il gap sulle piste per noi più critiche, come quella d’Ungheria. L’affidabilità è un’altra nota negativa di questo inizio stagione, troppi problemi per un top team, ci devono far riflettere. Problemi diversi, tutti strani e mai capitati prima per uno come me che fa F1 da 25 anni. Questi problemi ci devono far riflettere su come migliorare il nostro approccio all’affidabilità. Sono sicuro che coglieremo l’occasione per migliorarci. Per quanto riguarda i piloti, una nota molta positiva è il talento – di cui eravamo consapevoli – di Charles. Lo abbiamo visto con la sua velocità in qualifica, in gara, la sua capacità di attaccare e difendere, per la sua maturità, come reagisce ai problemi e alle sconfitte. Qualche errore anche da parte sua, a quell’età non è facile per nessuno, ma di fronte agli errori corregge e migliora. C’è un Sebastian che anche lui sta reagendo molto bene, non scontato avere un compagno di squadra come Charles per un 4 volte campione del mondo che si confronta con un ragazzino. Si stanno trovando e cercando nel confronto, nell’interesse della squadra stessa. Siamo contenti di questo. È una squadra con il giusto spirito, molto unita anche in questo momento di difficoltà. Rimaniamo tutti molto uniti con tanta voglia di far bene e con la fame di vincere.         

 

 

 

 

 

 

 

 

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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