#Domenicali ceo della Formula1: bella notizia per lo sport, brutta per la #Ferrari

La notizia arriva da @racinglines ed è molto attendibile: Stefano Domenicali sta per lasciare la Lamborghini per diventare Ceo della Formula1 al posto di Chase Carey.

Se fosse vero, ed è molto probabile che lo sia, sarebbe una gran bella notizia per la Formula1 e una pessima notizia per la Ferrari perché Stefano sarebbe stato l’uomo giusto per diventare almeno amministratore delegato di Maranello con la sua competenza nel settore è quella specifica in Formula1.

Una volta lasciata la gestione sportiva ferrarista, Domenicali è diventato un manager a tutto tondo facendo esperienza in Audi (dove senza il Dieselgate avrebbe pilotato l’avventura della casa tedesca in Formula1) e poi diventando numero uno della Lamborghini negli anni dell’esplosione delle vendite grazie al suv Urus, fortemente voluto da un altro italiano cresciuto in fretta lontano da Torino, Luca De Meo.

Domenicali non ha mai nascosto la sua voglia di Formula1, prendendo parte anche alle commissioni Fia (è presidente della FIA Single-Seater Commission). Conosce lo sport, il campionato, conosce la vita di team, sa come vendere un prodotto che ha bisogno di essere definitivamente rilanciato senza troppi americanismi.

Domenicali ha la piena fiducia di Jean Todt e Ross Brawn con i quali aveva costruito il dream team ferrarista. Il nuovo ruolo di ceo della Formula1, il nuovo Ecclestone in parole povere, sembra fatto su misura per questo 55enne nato a Imola, diventato grande a Maranello e internazionalizzatosi nel gruppo Volkswagen.

Certo sarebbe curioso avere tre ex ferraristi al vertice dello sport proprio in un momento in cui la a Ferrari è alla disperata ricerca di se stessa.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. sono tre ferraristi precedenti all’era marchionne… qualche cosa vorrà pure dire. Da quando è entrato questo elemneto si è dissolto tutto come neve al sole. Altro che “illuminato”, è stato “bruciato”

  2. Sig Zapelloni
    Confesso che non ho mai dimenticato il pasticcio di Abu Dabhi 2010 e qualcun altro dove secondo me Stefano ha avuto le sue colpe.
    Detto questo, 100% d’accordo con lei sulla opportunita persa come AD Ferrari. Non c’e paragone quando si senté parlare Stefano in confronto con i vertici Ferrari attuali… peccato!

    Ma in Ferrari stanno provando a prendere risorse valide o e solo fumo?
    Visto che il presidente Ferrari legge quanto scrive lei, magari non e troppo tardi?

    Grazie e spero che qualche volta ci siano notizie che riescano a motívare i tifosi Ferrari…

    1. Qualche errore lo ha fatto certo. Ad Abu Dhabi fu più colpa dello stratega però… secondo me una delle sue colpe fu quella di accettare i motori ibridi con la convinzione di essere pari a Mercedes….

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